mercoledì 25 luglio 2007

Sfruttare gli animali? Business da 3 miliardi

ROMA - Lo sfruttamento illegale degli animali rappresenta una ricca fonte di reddito per la criminalità organizzata, per un business ogni anno stimato in circa 3 miliardi di euro. Il dato arriva da rapporto «Zoomafia 2007», stilato dalla Lega antivivisezione (Lav) e presentato oggi a Roma. «Rispetto ai primi rapporti lo scenario è mutato - spiega Ciro Troiano, responsabile Osservatorio nazionale Zoomafia della Lav - prima la vera emergenza erano i combattimenti, ora c'è quella delle corse ippiche clandestine. Il problema principale che emerge è quanto il maltrattamento sia legato a reati associativi». Ecco, di seguito, i principali dati del rapporto Lav.

- CAVALLI: business stimato in circa 1 miliardo di euro. Bloccate dalla polizia nel 2006 sette corse illegali, sequestrati 143 cavalli, 273 persone denunciate e 53 arrestate, sequestro di un ippodromo, 3 maneggi e oltre 10 mila confezioni di farmaci e sostanze vietate per doping, utilizzato sia nelle gare clandestine sia in gare ufficiali

- CUPOLA DEL BESTIAME: dalle truffe ai danni dell'Erario, della Ue e dello Stato, al traffico illegale di medicinali, furto di animali da allevamento, oltre a falsificazione di documenti sanitari, fino ai reati di procurata epidemia e diffusione di malattie infettive, attraverso la commercializzazione di carni e derivati provenienti da animali malati. Un business, secondo la Lav, da almeno 400 milioni di euro l'anno. Parallelo è il fenomeno del furto di bestiame, con circa 100 mila animali coinvolti l'anno. Fiorenti anche le sostanze anabolizzanti, per un valore totale di 800 mila euro;

- BRACCONAGGIO: coinvolge non solo i bracconieri ma anche trafficanti di armi modificate, chi affitta postazioni di caccia e commercia animali: vivi, come nei mercati di Ballarò a Palermo e di Via Brecce a Napoli, dove ogni settimana sono venduti uccelli con un guadagno di circa 250.000 euro l'anno per ciascun mercato; morti, imbalsamati o per l'alimentazione umana, per un valore di circa 5 milioni di euro

- TRAFFICO FAUNA ESOTICA PROTETTA: interessa circa un terzo del commercio legale, per un valore di circa 500 milioni di euro l' anno. Sequestrate oltre 23.000 confezioni di cerotti cinesi preparati con parti di leopardo e cervo (valore circa 50.000 euro), 277 borse e portafogli di pelle di pitone e varano (valore circa 10.000 euro), oltre 100 pelli intere di coccodrillo, alligatore, tegu argentino e varano, oltre a circa 300 kg di pezzi di pelli delle stesse specie (valore complessivo circa 50.000 euro). A proposito del traffico di fauna e specie selvatiche anche il Wwf ha diramato in questi giorni un proprio rapporto che punta il dito contro l'eccesso di import nei Paesi dell'Unione Europea.

- CANI: dai Paesi dell'Est arrivano circa 30 mila cuccioli importati illegalmente ogni anno in Italia, mentre il business legato alla gestione di canili «lager» e sui randagi viene stimato intorno ai 500 milioni di euro l'anno. Sul fronte dei combattimenti si verifica l'esportazione dei cani verso i Paesi dell'Est. Nel 2006 sono 8 le persone denunciate in Italia, con 3 interventi della Polizia che hanno portato al sequestro di 7 pit bull. Si registra comunque un calo delle segnalazioni di lotte tra cani (poco meno di 30)

- MARE: giro di affari annuo di circa 300 milioni di euro attraverso il traffico di datteri di mare, o di ricci, oltre al sequestro nel 2006 di più di 800 km di reti spadare. Senza sosta, riferisce la Lav, la «guerra» nella Laguna veneta tra pescatori di vongole e forze dell'ordine, che ha portato all' arresto di circa 50 persone in un anno. Affari che fruttano ad una sola barca circa 500 euro a notte e in un anno, ad una sola società di pescatori, un milione e 500 mila kg di vongole avvelenate (valore di 10 milioni di euro).

Dal Corriere della Sera

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