mercoledì 25 luglio 2007

UCCISI DUE CUCCIOLI NATI SANI DELLA LEONESSA DELLO ZOO DI BASILEA. IL MOTIVO? “PROBLEMI DI SPAZIO”

Lo zoo di Basilea in Svizzera ha ucciso due cuccioli dei quattro nati da una leonessa ospite della struttura. La decisione è stata motivata con “problemi di spazio”, perché la gabbia non è in grado di accogliere più di cinque esemplari a causa delle dimensioni troppo esigue, anche se in realtà è ben più ampia dei recinti che siamo abituati a vedere negli zoo nostrani. La leonessa aveva partorito “troppi cuccioli”, perché i grandi felini in cattività tendono ai parti plurigemellari, cosa peraltro rara in natura; e per questo motivo anche gli altri zoo hanno rifiutato di accogliere i neonati, perché ne hanno a sufficienza e “non sanno dove metterli”. Per risolvere il problema dei maschi in eccesso che una volta cresciuti si sarebbero contesi il dominio del branco, l’unica idea che è balenata al sovrintendente dello zoo di Basilea è stata abbattere i piccoli, che non sarebbero altrimenti cresciuti “in condizioni naturali”. A parere dello zoo non era inoltre possibile provvedere al controllo delle nascite preventivamente, perché “sarebbe come andare contro le leggi di natura”. L’annuncio è stato dato solo dopo che l’uccisione era avvenuta, così da impedire eventuali azioni di disturbo o protesta da parte delle associazioni animaliste. Si tratta di un chiaro segno della concezione di “paradiso terrestre” immaginata da chi crea e gestisce zoo e prigioni per animali di ogni tipo; non esiste alcun interesse per il benessere animale (sarebbe stato possibile attuare un reinserimento in natura, ma avrebbe comportato costi e impegno che evidentemente non sono stati valutati come sostenibili). Mentre negli zoo si festeggiano nascite in prigione, nella savana il calo degli esemplari esistenti denuncia una realtà preoccupante; ma finché il pubblico pagante andrà a visitare queste strutture di detenzione, lo spettacolo continuerà e ai visitatori che faranno le feste ai nuovi nati nella gabbia dei leoni non verrà nemmeno in mente che i cuccioli non erano soltanto due.

(24 luglio; fonte: ENPA)

Nessun commento: