martedì 29 maggio 2007

Task-force contro i maltrattamenti di animali

Nasce il Nirda, il nucleo speciale del Corpo forestale che lavora per contrastare i reati contro la fauna. In due anni 5.344 sequestri

ROMA - La difesa degli animali in difficoltà può contare su una nuova struttura: il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda) del Corpo Forestale dello Stato (Cfs). «Si tratta di una struttura specializzata - spiega il capo del Cfs, Cesare Patrone- che ha competenza esclusiva su fenomeni criminosi contro gli animali, quali esseri viventi vittime di reati come competizioni non autorizzate, commercio illegale e maltrattamenti, soprattutto in ambienti urbani».
Il Nirda è un nucleo giovanissimo, istituito il 21 marzo scorso, «ma che ha già operato sequestri negli ultimi due anni - precisa il vicequestore Maria Rosaria Esposito, responsabile del Nirda - per oltre cinque mila animali e 345 strutture, con 120 persone denunciate e 40 notizie di reato». Azioni importanti perchè, sottolinea la responsabile del Nirda, «come introiti il commercio degli animali è secondo solo a quello della droga».
Nell'attività anti-maltrattamenti, dal giugno 2005 al maggio 2007, sono stati sequestrati 5.344 animali: 3.250 da affezione, tra cui 2.448 cani e 802 gatti, e 383 protetti dalla convenzione Cites, tra cui 350 pappagalli, 2 leoni, 1 armadillo, 11 tigri, 4 coccodrilli, 4 pitoni e perfino 2 anaconde. Poi, 61 animali non sottoposti alla convenzione Cites, in particolare 3 struzzi, 2 nandù, 3 dromedari e 2 cammelli, 1 lama e una zebra. Inoltre, tra fauna e avifauna il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 1.650 animali e tra questi 2 aquile, 2 gheppi, 10 lupi, 20 daini, 70 anatidi e 1.500 fringillidi. Ma l'attività del Nirda non si ferma agli animali, sono state sequestrate anche 345 strutture illecite usate per la detenzione, comprendenti 75 manufatti edilizi, 4 terreni e 265 gabbie. In più 11 attrezzature, tra cui 4 automezzi e 3 congelatori. Infine, il Nirda ha sequestrato anche 5.140 documenti, tra questi 897 passaporti 1.549 documenti pubblici, 2.694 documenti privati.

Corriere della Sera, 24 maggio 2007

Il ridicolo servizio del TG1 del 23/05/07

"Chissa' chi avra' suggerito alla redazione del TG1 di inventarsi e pubblicizzare la bufala dei "vegan-che-ammazzano-i-propri-figli"... Un servizio degno delle rivistucole di pettegolezzi, ma come puo' un TG nazionale cadere cosi' in basso?
Forse i giornalisti del TG1 dovrebbero avere un po' di amor proprio e rifiutarsi di realizzare servizi con dati fasulli e denigratori... In un servizio lungo un minuto sono stati capaci di affermare cosi' tante falsita' e cosi' tante assurdita' che vien da chiedersi se volevano battere il record della bassezza umana... secondo loro l'alimentazione vegan, cioe' 100% vegetale, e' pericolosa perche' carente di vitamina B12, A, D, che si trovano solo in alimenti animali. Sbagliato, perche' la vitamina B12 e' di sintesi batterica e si trova comodamente in commercio appunto quella prodotta dai batteri, la vitamina A si trova in frutta e verdura, la D si sintetizza dall'esposizione alla luce solare.
Dicono poi che - udite, udite - in 4 anni sono morti negli USA 3 bambini vegan. Sbagliato pure questo, perche', in primo luogo, l'ultima di queste morti, quella di un bambino ad Atlanta, non rientra in questa "catalogazione": i genitori erano si' vegan, ma il bambino aveva 6 settimane, quindi non era ancora svezzato, e a quell'eta' non ha senso la definizione di vegan, perche' il bambino deve mangiare o latte materno o le formule per l'infanzia, qualsiasi altre cosa, dall'omogeneizzato di carne, al latte di soia, al latte di mucca, non e' adatto. D'altra parte, lo stesso afferma il procuratore Chuck Boring, che si e' occupato del caso del bambino di Atlanta: "Non ha alcuna importanza il fatto che fossero vegetariani. Il bambino è morto perché non lo nutrivano. La dieta vegetariana invece è una buona scelta. Questi genitori hanno mentito sul fatto che il bambino fosse quotidianamente nutrito".
Quindi rimangono 2 bambini vegan morti in 4 anni negli USA - da verificare se e' vero o se anche questa e' un'invenzione. Andiamo allora a vedere quanti bambini non vegan sono morti in 4 anni negli USA. Facciamo una stima: ogni anno in Italia muoiono 2350 bambini sotto l'anno di eta' (4,7 su 1000). Quindi in 4 anni sarebbero 9400. Negli USA la mortalita' infantile e' piu' alta, e ovviamente il numero di nascite e' enormemente piu' alto: 2 bambini vegan su decine di migliaia (forse centinaia di migliaia) in totale, significa che l'alimentazione vegan ammazza i bambini?! Che razza di ragionamento bacato e' questo? Allora a maggior ragione dovremmo considerare infinitamente piu' pericolosa l'alimentazione onnivora nei bambini, visto che i morti sono molti di piu'...
Ma quando si vuole attaccare per partito preso un certo gruppo di persone, la logica, la razionalita', il buon senso, vanno messi da parte. Ma non vi vergognate, signori giornalisti, signori "professionisti dell'informazione"? State proprio raschiando il fondo del barile: non si riesce piu' ad attaccare l'alimentazione vegetariana, allora si attacca quella vegan, ma anche quella e' difficilmente attaccabile, allora si sfrutta l'immagine dei "bambini morti". Disgustoso.
E' chi invece propina ai propri figli carne, latticini, uova, a ogni pasto, colazione, merenda, pranzo, cena, che sta attentando alla loro vita, e che andrebbe severamente condannato: l'obesita' infantile aumenta a dismisura, il diabete si sviluppa in eta' sempre piu' giovanile, i giovani hanno gia' le arterie intasate a 20 anni, e l'impatto delle malattie degenerative come cancro e malattie cardiovascolari e' sempre piu' devastante e colpisce persone sempre piu' giovani.
Cari telespettatori che dopo aver visto il servizio in TV vi rallegrate di non essere vegan, non vedete che vi fate prendere in giro dai produttori di carne, latte, uova, che vi lasciate convincere a rimpinzarvi - e, molto piu' grave, a rimpinzare i vostri figli - di "alimenti" che vi porteranno a gravi malattie e morte? Iniziate a informarvi un poco, e a mangiare cose piu' buone, dal sapore piu' pulito, che non ammazzano voi, i vostri figli, gli animali e l'ambiente. Smettete di farvi prendere in giro da questa gente."


- Agire Ora -

sabato 19 maggio 2007

Ogni anno in Italia si uccidono 15 mila cani nei combattimenti



Lo denuncia l’associazione Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali Ambiente), che ha elaborato i dati in base alle denunce e alle segnalazioni ricevute. Un giro d’affari enorme che riguarderebbe anche alcuni canili privati
Una strage. Sono 15mila i cani che in Italia vengono uccisi dal business dei combattimenti.

Un fenomeno crescente e preoccupante che non accenna a diminuire, quello dei combattimenti clandestini in cui, annota l’Aidaa vengono utilizzati cani di grossa taglia, appartenenti alle cosiddette razze pericolose. Gli animali vengono tenuti in cattività, alla catena e maltrattati in modo da far emergere il loro carattere aggressivo.
Un fenomeno che riguarda almeno 15mila cani che ogni anno trovano la morte non solo nei combattimenti clandestini ma anche in incontri imparì di allenamento, durante i quali cani di piccole dimensioni (gli stessi rapiti o appositamente allevati in canili lager) vengono usati come cavie, mandati a combattere contro i cani usati per i combattimenti, destinati quindi a morte certa. Quello dei combattimenti clandestini è un fenomeno diffuso che nasconde anche attività strettamente legate alla malavita organizzata.
Dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente nazionale di Aidaa Lorenzo Croce sui rapimenti di cani, spiega l’associazione, «sono centinaia le telefonate arrivate in questi tre giorni al numero delle segnalazioni Aidaa e non solo dalla provincia di Milano o dalla Lombardia ma da tutta Italia. Segnalazioni che parlano di cani rapiti e di possibili centri dove vengono tenuti gli animali destinati al combattimento a Milano, Roma, Torino, Napoli e la Calabria, ma anche nella piccole città del Nord e del Centro Italia, dove il fenomeno stando a queste segnalazioni sarebbe in costante aumento.
I combattimenti tra cani, spiega l’Aidaa, piacciono »non solo nel Sud Italia ma anche nelle provincie periferiche delle regioni del Nord come Lombardia e Veneto".
Un giro di affari enorme che riguarderebbe anche alcune strutture di canili privati, che in qualche caso possono essere addirittura convenzionati con i Comuni.
"Le segnalazioni precise e circostanziate stanno arrivando al ritmo di quaranta al giorno -spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale Aidaa- persone che si sono decise a segnalare la presenza di possibili canili lager privati dove vengono tenuti in pochi metri cani di grossa taglia, che ogni giorno vengono picchiati per essere incattiviti, situazioni che sono ben oltre la legalità".


DATA: 04-05-2007 FONTE: quotidiano.net

mercoledì 9 maggio 2007

38 mosse facili per salvare il pianeta

Navigando per il vasto mare di intenet (più che mare...oceano!), ho trovato questo articolo a cura di Paolo Virtuani sul corriere della sera.
Mi sembra interessante, e penso possa interessare anche voi lettori di "La Voce del Silenzio".

Gli allarmi per lo stato del pianeta e le minacce per il riscaldamento globale sono ormai quotidiani. Le nazioni e le organizzazioni internazionali partecipano a un vertice dopo l'altro per trovare soluzioni condivisibili che consentano di salvare il globo e garantire al contempo lo sviluppo economico (più o meno come salvare capra e cavoli). Ma cosa possiamo fare noi semplici abitanti della Terra, noi che viviamo in un Paese altamente sviluppato, cosa possiamo fare noi nella nostra vita quotidiana per evitare di aggravare le già elevate emissioni di gas serra (e non soffrire di sensi di colpa)? Ecco alcune semplici soluzioni: alcune veramente banali, altre un po' più complicate e nemmeno alla nostra diretta portata, ma sulle quali possiamo esercitare pressioni politiche ed economiche per modificare lo status quo. Più di tutto, però, conta una cosa: la consapevolezza che così non possiamo andare avanti ancora a lungo se non vogliamo mettere seriamente a repentaglio l'intero ecosistema. E, forse, l'unica vera soluzione, e quella del punto 38, senza dimenticare però le precedenti 37. Perché, come diceva Confucio: anche il viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo.

1. Trasformare il cibo in carburante
Il bioetanolo, ricavato da mais, soia, rifiuti urbani e altro, è il carburante del futuro. Il petrolio è il passato checché ne dicano gli arabi, Hugo Chavez e le compagnie petrolifere. Esistono però alcuni dubbi tra gli scienziati per la possibilità di diffondere nell'atmosfera altri composti potenzialmente tossici. Le auto che possono essere alimentate con questi combustibili sono già in produzione, ma non sono vendute in Italia, perché non esiste una rete di distributori pubblici. BIOETANOLO - Il maggior vantaggio del bioetanolo è la riduzione fino all’80% dell'anidride carbonica. Gli svantaggi sono un aumento dei consumi (circa il 30%) e una riduzione delle prestazioni. Può essere utilizzato come componente per benzine oppure per la realizzazione dell’Etbe (etere etilbutilico). Entrambi possono essere aggiunti alla benzina in miscela fino al 20%, o usati puri nei motori di tipo Flex, alimentabili a benzina, gpl e alcol.BIODIESEL - Il biodiesel è ricavato dall’olio vegetale dal quale è stata tolta la glicerina. Può essere usato puro solo in automezzi predisposti all’origine, oppure miscelato al gasolio (fino al 5%) su tutti gli altri veicoli. Permette di ridurre l’emissione di polveri sottili del 50% con prestazioni pressoché invariate rispetto al comune gasolio. BENZINA, DIESEL, GPL E METANO - I motori a benzina emetteno più ossidi di carbonio e idrocarburi incombusti di un diesel che, a sua volta, eccede in ossidi d’azoto e polveri sottili. L’emissione d’anidride carbonica dipende dal consumo di carburante: più è alto, maggiore sarà la CO2 emessa. A parità di cilindrata un diesel produce il 13% in più di anidride carbonica di un motore a benzina, ma avendo un consumo inferiore, offre le medesime prestazioni di un motore a benzina emettendo il 10% di CO2 in meno. A parità di consumo il Gpl emette il 10% in meno di CO2, il metano il 20% in meno.

2. La casa verde
Migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Il risparmio energetico potrebbe arrivare al 40% anche con accorgimenti semplici, come posionare tende pesanti in estate davanti alle finestra per evitare il riscaldamento dei locali o aumentare l'isolamento di porte e finestre. Il nuovo piano energetico del ministero dello Sviluppo prevede una detrazione fiscale del 20% (fino a un massimo di 200 euro) in caso d’acquisto di modelli non inferiori alla classe A+ entro il 31 dicembre 2007. Un frigorifero di classe A++ consuma 160 kWh all'anno (per una spesa di 50-60 euro di elettricità), mentre uno di classe C ne consuma 640 (per oltre 150 euro di spesa elettrica).

3. Cambiare le lampadine di casa
Scegliere lampadine a fluorescenza a basso consumo: costano di più, ma consumano MOLTO meno e durano MOLTO di più. Una lampadina a fluorescenza di 40 watt equivale a una lampadina normale a incandescenza di 100 watt. Va però effettuata una raccolta differenziata quando sono esaurite, perché le lampadine a fluoresenza contengono mercurio che non va disperso nell’ambiente. Inoltre non sono adatte a locali dove la luce si accende e si spegne di continuo. La loro luce è percepita come «poco naturale» e servono anche 5 minuti prima che si scaldino e forniscano la luce ottimale. Le lampadine a fluorescenza sono classificate in due classi: A (lunga durata) e B (media durata), mentre quelle a incandescenza si suddividono in E e F per le normali e in D per le alogene. Una lampadina di classe A dura in media 8 mila ore, a fronte di una a incandescenza che a fatica arriva a mille.RISPARMIO - Una lampadina fluorescente di classe A da 20 watt eroga una luminosità pari a mille lumen, ha una durata media di 8 mila ore e un prezzo d’acquisto medio di 10 euro. Durante la sua intera vita consuma 160 kWh, pari a una spesa di 25,6 euro d’elettricità. In totale, quindi, la spesa è di 35,60 euro. Una lampadina a incandescenza dura mille ore: ne occorrono dunque otto per coprire la medesima durata di una fluorescente. Con un prezzo d’acquisto medio di 0,50 euro, la spesa totale è di 4 euro. Per ottenere gli stessi lumen, inoltre, dovremo procurarci lampadine da 100 W, che in 8 mila ore consumeranno 800 kWh con un conto in bolletta di 128 euro e un costo totale di 132 euro. Acquistando una lampadina a basso consumo energetico, dunque, si risparmieranno 96,40 euro. Secondo Enel e Legambiente, sostituire cinque lampadine a incandescenza da 100 W con lampadine di classe A da 20 W porta a un risparmio di circa 70 euro all’anno.

4. Cambiare le lampadine dell'illuminazione pubblica
Risparmiare energia non dev’essere solo un’iniziativa personale. Il risparmio “pubblico” può essere superiore a quello “privato”. Fare pressioni sugli amministratori pubblici perché il risparmio energetico sia ai primi posti dell’agenda politica cittadina

5. Carbon tax
Nome inglese per una cosa semplice: più si inquina (emettendo anidride carbonica, quindi usando combustibili fossili), più si paga. Due i problemi: il parola “tassa” fa venire l’orticaria alla maggior parte della gente, l’industria (o la nazione) che rispetta le norme è penalizzata rispetto a quella che non li rispetta. Inoltre è facile trovare scappatoie legali e sopranazionali per aggirarla.

6. Piccolo è bello (ma non per viverci)
Le case grandi consumano più energia. Ma una piccola casa con una cattiva efficienza energetica, consuma più di una grande casa “verde”. Case “medie”, efficienti e “verdi” possono essere la soluzione, ma dipende dal mercato immobiliare. Non sempre lavare a mano i piatti è più conveniente della lavastoviglie, soprattutto se si possiede un boiler elettrico. Uno studio dell’Università tedesca di Bonn ha dimostrato che lavando a mano i piatti, si consuma quasi il doppio di elettricità e il 70% in più di acqua. In Italia i modelli più comuni consumano in media 1,45 kWh per ciclo di lavaggio, mentre una lavastoviglie di classe A si aggira attorno agli 1,05 kWh. Non tutti i programmi di lavaggio sono uguali: soltanto i cosiddetti «eco» fanno realmente risparmiare qualcosa. Altri tipi di lavaggio possono essere molto costosi e poco efficienti. Se la lavastoviglie lo permette, interrompere il ciclo prima che inizi l’asciugatura: si risparmia l’energia necessaria a scaldare l’aria, e i piatti si asciugano anche da soli.

7. Lava i panni in casa
Uno studio dell’Università di Cambridge ha dimostrato che il 60% dell’energia di un capo di abbigliamento è impiegato nel lavarlo e nell’asciugarlo. Inoltre la maggior parte dell’energia consumata dalle lavatrici non serve per il motore, ma per riscaldare l’acqua. Una maglietta in questo modo può «produrre» 4 kg di anidride carbonica durante il suo ciclo vitale. Quindi si consiglia di lavare in acqua calda ma non bollente (lavare a 60 °C al posto di 90 °C permette di risparmiare il 30% di elettricità, mettere in lavatrice solo grandi carichi, usare lavatrici a elevato risparmio energetico (quelle più recenti consumano il 75% di energia in meno di quelle vecchie), asciugare i capi all’aria. In questo modo le emissioni di CO2 possono essere ridotte del 90%. Una lavatrice di classe A, rispetto a una di classe C, consente di risparmiare il 35% di elettricità, il 47% di detersivo e il 50% di acqua.

8. Riciclare il sintetico
Il riciclo dei capi di abbigliamenti in tessuti sintetici riduce del 76% l’energia impiegata per produrne di nuovi e del 71% la conseguente emissione di gas serra.

9. Energia geotermica
Anche se non si è a Larderello (Pi), si può sfruttare l’acqua sotterranea a temperatura costante per riscaldare d’inverno e raffreddare d’estate le abitazioni. Il tetto e le terrazze degli edifici dovrebbero essere coperti da erba e piante facili da mantenere. A New York si stanno progettando edifici simili, specialmente destinati a negozi e uffici. In Europa gli edifici sono i maggiori divoratori d’energia (oltre il 40% del totale), utilizzata soprattutto per riscaldare le abitazioni. Una caldaia a condensazione permette un risparmio del 10–15% sulla bolletta del riscaldamento rispetto a quelle tradizionali a camera aperta o a camera stagna. Non sempre però è conveniente perché costa molto più di un modello comune. Una caldaia tradizionale da 24 kW, necessaria a scaldare una casa di 90 metri quadrati, costa tra i 600 e i 1.500 euro; una condensazione analoga da 1.500 a 2.600 euro. Però è possibile detrarre il 55% delle spese di sostituzione e d’istallazione della nuova caldaia. A questo si aggiunge la possibilità di ottenere l’Iva agevolata del 10%. Ma per ottenere la detrazione, la caldaia deve sostituire un precedente impianto. Se invece si costruisce una casa nuova e si decide per la caldaia a condensazione, lo Stato non rimborsa niente. Per aver diritto alla detrazione, occorre ottenere una certificazione energetica dell’edificio, spesso sostituita da un attestato di qualificazione rilasciato dal progettista dell’edificio, dal direttore dei lavori o dall’installatore della caldaia. Sostituire la caldaia e lasciare i vecchi termosifoni può non essere conveniente, perché lo scambio di calore acqua–fumi è piuttosto limitato, meglio sostituirli con i pannelli radianti o i ventilconvettori.

10. Abiti d'epoca
Dire “vintage” è più “cool”, ma tradotto in italiano il concetto è lo stesso. Quindi, non buttare via nulla perché dopo 30 anni gli abiti vecchi (ma DEVONO essere firmati) tornano di moda. E non si usano diserbanti e pesticidi per coltivare il cotone.

11. Catturare il carbonio
Se una delle cause del riscaldamento globale è l’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, un modo di risolvere il problema è catturare la CO2 e stoccarla sottoterra, magari in giacimenti esauriti di petrolio e gas. Nella classifica delle azioni utili è al secondo posto subito dopo la riduzione delle emissioni di CO2. L’unico problema (al momento) sono i costi: 50 dollari (37 euro) per tonnellata di CO2 catturata. Ma con lo sviluppo della tecnologia potrebbe scendere.

12. Lavorare vicino a casa
Non sempre si può fare, ma si può incentivare il telelavoro. Con i minori spostamenti casa-lavoro-casa si risparmia energia e non si inquina.

13. Utilizza i trasporti pubblici (Ma io aggiungo....vai in bicicletta! Non spendi soldi e ci guadagni in salute!ndr)
A patto però di usare autobus a basso tasso di emissioni. I trasporti contribuiscono per il 14% ai gas serra. Nell’Unione europea l’80% degli spostamenti avviene in auto, negli Usa l’88%. Una soluzione per un utilizzo razionale dei trasporti pubblici è creare corsie riservate nelle principali strade di collegamento ad alto scorrimento tra i paesi dell'hinterland e le grandi città.

14. Utilizza i conticorrenti e i pagamenti online
Si risparmia carta e quindi non si abbattono alberi. Senza contare il gas emesso dai camion e dalle navi per trasportare il legname per le cartiere. Uno studio di Javelin Strategy & Research ha stimato che se ogni famiglia americana pagasse i conti online, si eviterebbero 1,45 miliardi di tonnellate all’anno di rifiuti solidi e 1,95 milioni di tonnellate all’anno di gas serra.

15. Isolamento
Un metodo facile e semplice per risparmiare molta energia: isolare i tetti, evitare le perdite di finestre e porte per conservare il calore d’inverno e il fresco d’estate se si ha un condizionatore. In Svezia la legge non permette perdite di calore superiori a 60 kWh al metro quadrato all’anno. In Germania le perdite sono mediamente di 200 kWh. In Italia si raggiungono i 500 kWh. La perdita di calore può giungere fino al 10% dello spreco energetico totale di un’abitazione. Il consumo per il riscaldamento assomma al 30% della quota nazionale energetica. Se si adottasse lo standard svedese, si scenderebbe al 4%, con quello tedesco si toccherebbe il 12%. Per i lavori di «riqualificazione energetica» è prevista una detrazione del 55% fino a un massimo di 100 mila euro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2007. Medesime agevolazioni, ma fino a un massimo di 60 mila euro, sono previste per interventi su coperture, pavimenti e infissi.

16. Controlla l'etichetta
Scegliere prodotti realizzati e certificati con risparmio di energia in ogni occasione. Anche in hotel, scegliere quelli ecocompatibili. Per esempio un forno elettrico incide molto sulla bolletta elettrica. Meglio utilizzare un forno ventilato. Se non si stanno cuocendo dolci a pasta lievitata, evitare il preriscaldamento. Spegnere il forno in anticipo: il calore perdura e la cottura proseguirà fino a compimento, risparmiando elettricità.

17. Controllare le stufette
Le stufe, anche quelle piccole portatili, devono riscaldare l’ambiente. Spesso invece hanno uno scadente isolamento e... scaldano se stesse .

18. Mangia meno carne (e qua invece direi: non mangiarla neanche, ndr)
Non si tratta di diventare vegetariani, ma capire che i bovini da carne sono tra i principali responsabili tramite le loro deiezioni delle emissioni di metano, gas serra 23 volte peggiore dell’anidride carbonica, e di ossido di azoto (296 volte peggiore)
(.......sono io che aggiungo....ma con tutte le bombe che esplodono nel mondo...proprio i bovini vanno ad accusare???????ndr).
Più si consuma carne, più aumentano gli allevamenti. Nel mondo ci sono già 1,5 miliardi di capi di bovini e 1,7 miliardi di capi di ovini e caprini, e il loro numero è in costante crescita.

19. Abolire i sacchetti di plastica
Inquinano e per produrli si consuma molta energia.

20. Copiare la california
È la regione più “verde” del mondo. Nel 2050 le emissioni di gas dello Stato dovranno essere ridotte dell’80% rispetto a oggi. Ma anche in Europa possiamo fare tanto se si agisce in fretta.

21. Mangia cibo regionale
Favorire il cibo locale rispetto a quello che proviene da lontane nazioni. Trasportare prodotti alimentari “costa” molto in termini di produzione di gas serra. Inoltre si sostengono gli agricoltori e i gli allevatori locali, risparmiando sugli incentivi comunitari.

22. Pianta una siepe di bambù
Il bambù è elegante e cresce in fretta. Crescendo in fretta assorbe più CO2 di altri vegetali.

23. Volare dritto
Devono farlo le nazioni, le compagnie aeree e le autorità di controllo dell’aviazione. Più le rotte sono rettilinee, meno carburante si consuma. Lo scorso anno sono state riviste le rotte tra l’Europa e la Cina: i voli si sono accorciati di 30 minuti e si sono ridotte le emissioni di CO2 di 84.800 tonnellate all’anno. Unificare lo spazio aereo europeo come se fosse un “unico cielo” farebbe risparmiare il 12% di carburante. Inoltre le brusche discese degli aerei fanno consumare più carburante rispetto alle discese graduali.

24. Ridurre le tasse ai contribuenti verdi
Chi è più virtuoso sotto il profilo ambientale dovrebbe avere più incentivi fiscali. Il consumo annuo medio di un boiler elettrico si aggira sui 2.300 kWh (e il 25% del consumo è quando è in stand-by).

25. Fare un matrimonio verde
Se i propri invitati arrivano da lontano (e quindi emettono più gas serra), gli sposi potrebbero fare una donazione a un progetto di energia rinnovabile. Inoltre al ricevimento favorire cibi e bevande locali (vedi punto 22).

26. Lasciare la cravatta a casa
Non ha senso in estate vestirsi da “pesante” per andare in ufficio e, per evitare di sudare come fontane, alzare al massimo l’aria condizionata. E’ meglio vestirsi più leggeri e meno formali e lavorare in ambienti con temperature superiori.

27. Spegni gli apparecchi elettrici
La lucina rossa della tv non significa che è spento, ma che è in “stand-by” (attesa) e l’apparecchio continua a consumare corrente (inutile). Lo stesso vale per Dvd, radio, computer, lavatrici, lavastoviglie (fax, computer e stampanti negli uffici) e via dicendo. SPEGNETELI! Non vi costa nulla e vi fa risparmiare molta energia. Secondo il dipartimento Usa dell’Energia, il 75% di tutta l’energia elettrica consumata in una casa se ne va durante la fase di stand-by degli apparecchi.I decoder digitali, terrestri e satellitari in stand by consumano fino a 20 W costanti, cioè 175 kWh annui: come un frigorifero di classe A++. Se si vede per 5 ore al giorno la tv si consumato 180 kWh. Se uno schermo piatto Lcd consuma come un vecchio modello a tubo catodico o poco meno (da 80 a 120 W), un televisore al plasma tende a consumare molto di più.

28. Spegni le luci
Quando si esce da una stanza, spegnere la luce. Lo dicevano anche le nonne, molti lo dimenticano. I più “sbadati” potrebbero montare un sistema che spegne automaticamente la luce in una stanza (anche negli uffici) dopo un certo periodo di tempo in cui un sensore segnala che la stanza è vuota.

29. Non sprecare la carta
Favorire il consumo di carta riciclata per non abbattere alberi. Ogni tonnellata di carta risparmiata salva 19 alberi, e ogni albero assorbe 27 kg di inquinanti dall’aria. E si evita di sprecare 30 mila litri di acqua e 4.400 kWh di energia.

30. Ridurre le confezioni
I prodotti che si acquistano sono avvolti e/o confezionati in troppe cose, sia di carta che di plastica. Adesso anche le aziende se ne stanno accorgendo e iniziano a ridurre le confezioni.

31. Usa fertilizzanti naturali
Vale per chi ha un giardino, un orto, ma anche solo alcuni vasi di fiori sul balcone. I fertilizzanti chimici accelerano l’emissione di ossidi di azoto, che sono gas a effetto serra. Dare la preferenza a fertilizzanti naturali: per esempio il sangue di bue, il guano o il compost.

32. Auto piene
Emettono più gas serra cinque auto ciascuna con una persona a bordo, o un’auto con cinque persone? La risposta è evidente. Metterlo in pratica un po’ meno, forse potrebbe contribuire dare più incentivi al cosiddetto “car sharing” o “car pooling”, cioè andare al lavoro in più persone con la stessa auto. La Finanziaria 2007 incentiva il passaggio dalle auto Euro 0 ed Euro 1 a una più pulita Euro 4. Lo sconto è di 800 euro e il bollo di circolazione non si paga per due anni, che diventano tre se l’auto non supera i 1.300 cc di cilindrata o il nucleo familiare è di almeno sei persone, senza nessun’altra macchina in casa. Se si sceglie di acquistare un’auto a Gpl o metano, i vantaggi sono di 650 euro se la modifica al gas è effettuata dopo l’immatricolazione e di 1.500 euro se realizzata in fabbrica dal costruttore. Se l’auto ecologica non supera i 120 g/km di CO2, lo sconto complessivo sale a 2 mila euro. I bonus sono retroattivi e valgono anche per chi ha acquistato un’auto con i corretti requisiti tra il 3 ottobre e il 31 dicembre 2006, sempre che abbia rottamato una Euro 0 o 1 entro quindici giorni dalla consegna della nuova macchina.

33. Controllare le gomme
Pneumatici sgonfi fanno consumare più carburante. Una pressione corretta fa risparmiare più del 3%, la messa a posto del motore fa risparmiare il 4%, cambiare i filtri dell’aria il 10%. In pratica se con un litro di carburante si aumenta la percorrenza da 8,5 a 10,2 km, si emettono nell’atmosfera 90 kg in meno di CO2 ogni anno per auto.

34. Percorsi ottimali
Più strada si fa, più si brucia carburante. Controllate i vostri percorsi cercando la strada più breve, magari con i nuovi apparecchi satellitari stradali. A New York l’azienda di trasporti Ups nel 2004 ha proibito ai guidatori dei propri automezzi di girare a sinistra: il tempo di attesa per avere la precedenza faceva consumare ogni anno milioni di dollari in carburante. Nei primi tre mesi dell’anno l’Ups ha ridotto di mille tonnellate l’emissione di CO2 solo nella città di New York.

35. Piantare alberi (non)fa sempre bene (...???...)
Un albero assorbe nell’arco della sua esistenza fino a una tonnellata di anidride carbonica. Quindi in teoria chi pianta un albero non sbaglia mai. In realtà si è visto nei climi temperati piantare alberi fa aumentare il riscaldamento globale, perché il calore che le foglie verde scuro assorbono è maggiore del carbonio che respirano. Quindi è meglio non esagerare, e piantare invece gli alberi nei climi tropicali.

36. Bruciare carbone ma con giudizio
Se si è costretti a un riscaldamento a carbone (orrore!), bisogna sapere che la metà del calore generato è assorbito dalla combustione stessa per mantenersi attiva. Meglio allora bruciare il carbone nelle centrali elettriche nei nuovi impianti di co-generazione, dove il calore in eccesso viene utilizzato per il riscaldamento domestico e per usi industriali. In Cina gli impianti a carbone a co-generazione evitano di immettere nell’aria 90 milioni di tonnellate all’anno di CO2.

37. Noleggiare auto verdi
Quando si va in vacanza non bisogna lasciare a casa la propria coscienza ecologica. Se si decide di noleggiare un’auto, dare la preferenza a quelle ad alimentazione ibrida o a biodiesel.

38. Cambia stile di vita
Consumare di meno, vivere semplicemente, condividere di più. Lo diceva S.Francesco nel XIII secolo e Budda ancora prima. Anche senza abbandonare il mondo, entrare in un monastero francescano o buddista, il cambiamento del proprio stile di vita in uno più sobrio è la chiave per evitare guai nel futuro prossimo che coinvolgono tutta l’umanità (anche perché le risorse petrolifere stanno finendo). Dopo il secolo della soddisfazione dei propri (finti) bisogni più sfrenati (“spendi-godi-inquina-e-fregatene”, deve diventare di moda nel XXI secolo la filosofia del “consumatore-consapevole-minimalista”. Non è compatibile con la crescita costante dell’economia? Le dottrine economiche non sono il Vangelo. Le si cambino per renderle compatibili con le nuove esigenze planetarie.

E con questo ultimo punto l'articolo finisce.....
Ora penso...l'avete sentita anche voi la puzza di politica?
E' nascosta...molto nascosta....MA C'E'!
Avete per caso letto qualcosa sull'inquinamento causato dalle guerre? E l'inquinamento da petrolio? Per non parlare di mille e mille altre cose che sono state taciute....appositamente a scopo di lucro ovviamente!
Quindi...pensateci bene a quello che veramente può giovare all'universo.
Devo comunque aggiungere che alcune idee sono carine.

Lascio qui un elenco (anche questo discutibile...come ogni cosa) che ho trovato in un libro che sto leggendo:

Morte ai supermarket
Impasta il pane
Suona l'ukulele
Apri il salone del villaggio
Ogni azione è futile
Piantala di frignare
Fai musica
Smetti di consumare
Inizia a produrre
Tornatene in campagna
Schiaccia l'usura
Accogli la bellezza
Scegli la povertà
Lunga vita allo scalpello
Ignora la Stato
Le riforme sono inutili
Lunga vita alla vanga
Lunga vita al cavallo (....)
Lunga vita alla penna d'oca (...stilografica...)
Ama il tuo prossimo
Sii creativo
Libera lo spirito
Scava la terra
Produci concime
La vita è assurda
Noi siamo liberi
Sii felice

.Tom Hodgkinson "La libertà come stile di vita".

lunedì 7 maggio 2007

Voi da che parte state?

Sono appena tornata a casa. E' all'incirca mezzogiorno e mezzo. Al tg le ultime notizie:
CUCCIOLO BRUCIATO VIVO.
E' terribile, ma non mi stupisce.
Ultimamente se ne sentono troppe di questo genere.
Solo pochi giorni fa, il 3 maggio 2007, una signora ha preso a badilate il suo cane e poi credendolo morto l'ha seppellito vivo... ; c'è gente che impicca animali, gente che li investe con la macchina più e più volte... c'è chi spara al cane del vicino perchè abbaia...c'è chi uccide i vicini perchè hanno cani che abbaiano..., veleno nelle ciotole di cibo per animali, cuccioli lasciati nei cassonetti, cavalli anziani buttati giù dai ponti...per non parlare ovviamente di quello che succede nei mattatoi... negli allevamenti...nei laboratori....
Ci sono poche cose in cui veramente credo...e mi dispiace molto doverlo ammettere...
Credo nella cattiveria umana e credo che l'uomo non cambierà mai...ma credo anche che un giorno o l'altro sarà fatta giustizia, e che esistano degli uomini che fanno del loro meglio per eliminare la sofferenza e la crudeltà dalla faccia della terra.
Lo ying e lo yang...la luce e le tenebre...il bene e il male....

Voi da che parte state?

domenica 6 maggio 2007

Non comprate! ADOTTATE!

Il testo completo del nuovo volantino di Agire ora:

Non comprare animali, adottali dai rifugi! Sebbene la vendita di animali d'affezione sia del tutto legale, costituisce a nostro parere un grave abuso nei loro confronti, per i seguenti motivi:
1. Gli animali vengono considerati alla stregua di oggetti, cose che si possono comprare, vendere e quindi gettare via quando ci si stufa. Anche a causa del commercio di animali, ogni anno aumentano i casi di abbandono.
2. Ci sono moltissimi animali nei rifugi che attendono di essere adottati: è a loro che bisogna dare una casa, anziché far nascere nuovi animali negli allevamenti. Ogni animale in più fatto nascere appositamente è un animale abbandonato in meno che trova casa. La vita nei rifugi: anche in quelli migliori, gli animali sono costretti a star chiusi in un box o in una gabbia fino a quando una nuova famiglia non li adotterà. Molti però non saranno mai adottati, e passeranno tutta la loro vita in canile, spesso canili-lager sovraffollati, dove gli animali sono costretti a sopportare ogni genere di sofferenza, dalla mancanza di cibo e di acqua, alle malattie, alla sporcizia, alla solitudine, all'aggressione da parte di altri cani, e a sevizie.
3. Negli allevamenti di cani per la vendita al pubblico, spesso (anche se non sempre) le cagne vengono sfruttate come fabbriche di cuccioli, sfornano una cucciolata dietro l'altra. I cuccioli che rimangono invenduti in taluni casi fanno una brutta fine (quando sono troppo grandi non si vendono più).
4. Spesso i cuccioli arrivano dai paesi dell'Est, dove costano meno ma non sono curati. Dopo estenuanti viaggi, trattati come merce, arrivano nei nostri negozi, dove vengono venduti a caro prezzo. Dopo poche settimane dall'acquisto, accade spesso che i cuccioli manifestino gravi malattie, e in diversi casi ne muoiano.
5. Negli ultimi anni si è diffusa in Italia la "moda" delle mostre itineranti di cani e altri animali d'affezione. In questi luoghi, cuccioli di varie specie e razze vengono messi in mostra, a scopo di lucro, sia per raccogliere denaro con la vendita del biglietto, sia per invogliare i visitatori a comparare un animale in un secondo tempo (dal momento che durante la mostra la vendita è vietata). Invitiamo il pubblico a NON FREQUENTARE questi posti: gli animali non sono oggetti da usare a fini di lucro!
6. Nel caso si tratti di criceti, cavie, topolini, uccellini, questi animali vengono tenuti in gabbia, prigionieri per tutta la vita. Pertanto, invitiamo chi AMA davvero gli animali a NON COMPRARE mai animali d'affezione, ma di adottare quelli abbandonati. Ce ne sono sempre tantissimi nei rifugi, di tutte le specie!
Ricordate!
Non si deve mai tenere un animale per il solo gusto di vederlo, di toccarlo, di possederlo: solo se possiamo dare una vita felice a un animale abbandonato compiamo un atto di generosità. In tutti gli altri casi si tratta di un atto di egoismo.

Qui potete trovare il volantino originale: http://www.agireoraedizioni.org/prodotto.php?id=193

Scaricatelo! Questo volantino è adatto al volantinaggio davanti ai negozi di animali, e soprattutto davanti alle "mostre del cucciolo" itineranti, ma anche da tenere ai tavoli informativi, e da distribuire negli studi veterinari.
Grazie per la collaborazione!

giovedì 3 maggio 2007

Per i piccoli di falco


Di nuovo sui piccoli di falco: nel frattempo uno e' morto. Chi non ha ancora partecipato, per favore partecipi seguendo le indicazioni qui sotto. Chi ha gia' partecipato, scriva per favore di nuovo, perche' sono stati aggiunti altri 2 indirizzi email e il link a un form da compilare. Grazie!
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Vi prego di partecipare e diffondere al massimo. Un sito di birdcam olandese, che ha puntato delle webcam su un nido dei piccoli falchi, di fronte all'imprevisto rischio di vita dei pulcini NON STA INTERVENENDO. Basterebbe che lasciassero delle scorte nel nido. Se abbiamo diritto di guardare, abbiamo anche il dovere d'intervenire.
I pulcini stanno mangiando pochissimo perché la mamma non è più tornata al nido scacciata da una femmina intrusa la quale, ogni volta che il padre arriva con una preda per imbeccare i figli, glie la strappa via.
Tutta la storia è seguita da http://www.birdcam.it/forum
Link esatto:http://www.birdcam.it/new2/forum/viewtopic.php?t=268&start=0
La webcam sul nido (con audio) è visibile su:http://www.planet.nl/planet/show/id=2219210/sc=19b33e

CHIEDIAMO AI GESTORI D'INTERVENIRE LASCIANDO SCORTE NEL NIDO. ALTRIMENTII PULCINI MORIRANNO DI FAME IN DIRETTA!

Scriviamo a:
geneijgen@wish.net, jwhvdijk@wxs.nl, vrominfo@postbus51.nl, info@vogelbescherming.nl
oppure:
geneijgen@wish.net; jwhvdijk@wxs.nl; vrominfo@postbus51.nl; info@vogelbescherming.nl
il testo qui sotto in inglese. Copiamolo anche in quetso modulo, diretto al ministero per l'ambiente:
http://international.vrom.nl/pagina.html?id=4848
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Dear Sirs,
we are watching what is happening in the nest of the peregrine falcons and would like here with to ask you to do something with highest urgency to save the three chicks.
We understand that usually it can be the best thing to let nature do its work, but in this case we believe that human beings modified so much the environment and put these wonderful birds at risk. Now many efforts aremade to recover their number and each chick is a precious life to save (even in consideration of the low rate of fledlings that survives the first dangerous year of life).
The best way from our point of view should be to take the chicks from this nest, feed them just the necessary to help them recovering and look for another falcon nest with chicks of the same age, they would survive as foster chicks. Or you could support the male in the feeding of the chicks as last year a biologist did with eagle chicks in finland.
Please give the chicks a good chance to survive. All over the world your nestcam is well known. We follow it from Italy but we know a lot of people is watching from the USA and Canada as well. Everybody is looking at this poor nest now and at your behaviour in this drama.
Real animal lovers can't accept to see this without doing something. In S.Francisco, biologists made a dangerous rescue of eggs from the baybridge... you have the opportunity to do more and spend your efforts to save the chicks and this would for sure be even more appreciated all over the world.
Please, do it quickly!
Best regards,
... nome cognome ...
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Traduzione in italiano, solo per conoscenza, da NON inviare:

Egregi signori, stiamo vedendo quello che sta succedendo nel nido di falchi pellegrini e con questo vorremmo chiedervi di fare qualcosa con la massima urgenza per salvare i tre pulcini.
Capiamo che nella maggior parte dei casi la cosa migliore da fare e' lasciar fare alla natura il suo lavoro, ma in questo caso crediamo che l'uomo abbia modificato cosi' tanto l'ambiente e messo questi splendidi uccelli a rischio di scomparire da gran parte del mondo. Ora vengono fatti molti sforzi per aumentare il loro numero ed ogni pullo e' una vita preziosa da salvare (anche in considerazione della percentuale bassa di sopravvivenza dei giovani falchi al primo pericoloso anno divita). Secondo il nostro punto di vista ora la cosa migliore sarebbe prendere i piccoli dal nido, alimentarli giusto il necessario per rimetterli un po' in forze e cercare un altro nido con pulli della medesima eta', sopravviverebbero come figli adottivi. Oppure potreste supportare il padre agevolandolo nella ricerca di cibo come ha fatto lo scorso anno un biologo con degli aquilotti in finlandia. Per favore date ai pulli una buona chance di sopravvivere. La vostra webcam del nido è conosciuta in tutto il mondo. Noi la seguiamo dall'Italia ma sappiamo che anche molta gente vi segue dagli USA e dal Canada. Tutti stanno guardando questo povero nido ora ed al vostro comportamento in questo dramma. I veri amanti degli animali non possono accettare di vedere questo senza fare niente. A san Francisco i biologi hanno fatto un pericoloso recupero di uova sul ponte sulla baia... voi avete l'opportunita' di fare di piu' facendo degli sforzi per salvare i piccoli e questo sarebbe di certo anche di piu' apprezzato in tutto il mondo.
Per favore fatelo subito!

(Grazie a Piccolaelisewin che mi ha mandato questa mail!!!)

mercoledì 2 maggio 2007

Newsletter # 14 di Agire Ora

AgireOra Network - Newsletter n. 14
2 maggio 2007

TESTIMONIANZE : Adotta un'università: primi risultati a Milano
La campagna "Adotta un'università" è partita in varie città, iniziamo da questo resoconto di un volantinaggio a Milano svolto il 20 aprile. Ieri siamo andati alla Statale di Milano (facoltà umanistiche, medicina e giurisprudenza) per il primo volantinaggio. Eravamo in tre e in poco più di un'ora abbiamo dato 300 volantini. Immancabili, come a tutti i volantinaggi, i soliti episodi di sfottò o cestinamento quasi immediato, ma in alcuni casi abbiamo assistito all'accendersi di vivaci discussioni tra studenti sul tema della scelta vegetariana-vegana. Una ragazza mi ha tempestata di domande sugli integratori e le proteine vegetali, ma sembrava molto interessata e incuriosita, direi anzi proprio "attratta", un ragazzo sulle prime molto diffidente (non voleva neppure prendere il volantino) poi ha letto con attenzione tutte le informazioni commentando che le stesse cose le aveva già sentite dire da Tozzi in televisione.
Chi volesse partecipare in altre città, può richiedere i volantini scrivendo a: info@agireora.org,
vengono inviati gratuitamente, l'iniziativa è spiegata qui: http://www.agireora.org/progetti/adotta.html

PRODOTTO DEL MESE : Cerchiamo qui di presentare ogni volta un prodotto "senza crudeltà", se avete qualcosa da segnalarci, scriveteci!
Malto di grano. Il nettare dolce del frumento. Per chi lo ha provato è una bellissima aggiunta all'archivio delle belle scoperte. Un nettare vegetale dal sapore delizioso che può gustosamente essere usato al posto del miele, sia come dolcificante per the e tisane, sia da spalmare sul pane o sulle fette biscottate. Dolce, buono, dall'aspetto cristallino. E come sempre, cruelty free.

PROGETTO IN PRIMO PIANO : Divulgazione nei negozi
Si tratta di una iniziativa di facile realizzazione e molto efficace per educare le persone al rispetto per gli animali: chi ha un negozio, fisico o on-line, può richiedere ad AgireOra Edizioni materiali informativi a sua scelta (che gli verranno inviati gratuitamente), da mettere a disposizione nel proprio negozio, o da inviare ai clienti all'interno dei pacchi per i negozi on-line. I negozianti aderenti saranno elencati sul sito AgireOra Edizioni, vanno bene negozi di tutti i tipi: bar, panifici, negozi di abbigliamento, qualsiasi cosa, l'importante è la divulgazione!
Per approfondimenti: http://www.agireoraedizioni.org/negozi.php



PROSSIMI EVENTI :

Ciclo di incontri : "Mangia che ti passa" (17/05/2007)
Località: Milano (Milano) - Dettagli sul sito


Veggie Pride - "Festa dell'orgoglio vegetariano e vegano" (19/05/2007)
Località: Parigi (Stato Estero) - Dettagli sul sito


Ciclo di incontri: "Mangia che ti passa" (24/05/2007)
Località: Milano (Milano) - Dettagli sul sito


Conferenza: Vivisezione, sempre più nascosta (24/05/2007)
Località: Millesimo (Savona) - Dettagli sul sito


Ciclo di incontri : "Mangia che ti passa" (31/05/2007)
Località: Milano (Milano) - Dettagli sul sito


Ciclo di incontri : "Mangia che ti passa" (10/06/2007)
Località: Milano (Milano) - Dettagli sul sito


AZIENDE SOSTENITRICI :
Orgran Orgran, marchio Specializzato da 20 anni nell'Alimentazione Naturale, propone una vasta gamma di oltre 50 prodotti ideali per Tutte le Esigenze dietetiche. Tra le principali caratteristiche: 100% naturali, No OGM, senza derivati animali, senza latte e derivati, senza uova, senza coloranti, aromatizzanti, conservanti e addensanti artificiali, senza glutine. Orgran vi offre un ampio assortimento di pasta, ricca in carboidrati complessi, importante fonte di energia come consigliato nella dieta mediterranea. Gustate la Pasta Tricolore Orgran per un fantasioso piatto di pasta fredda, ideale per l'estate. Provate la Pasta Pronta con pomodoro e basilico per un pranzo veloce, Fette Tostate e Gallette di Mais per un snack sfizioso e Barrette di Frutta per un ghiotto spuntino.
Per maggiori informazioni: www.orgran.it



SPAZI PER AZIENDE SOSTENITRICI Se vuoi che la tua azienda compaia come sostenitrice in una delle prossime newsletter, contattaci! Quel che chiediamo è solo una donazione per le iniziative animaliste portate avanti da AgireOra, e che l'azienda rispetti alcuni standard (necessariamente, che non sia nociva agli animali, e, possibilmente, che sia utile a diffondere uno stile di vita "senza crudelta'").


Scrivici per accordi!





Notizia 1:
LA CINA IMPONE IL DIVIETO DI PASCOLO PER ARGINARE LADEGRADAZIONE DEL SUOLO
Argomento: Salute/Ecologia della nutrizione


Sono così enormi i danni al suolo causati dal sovrasfruttamento dei pascoli (erosione, desertificazione), che la Cina ha disposto un divieto di pascolo in tutta la nazione, ripetendo il provvedimento temporaneo già adottato un anno fa. La degradazione del suolo è uno dei problemi più seri che l'agricoltura moderna si trova ad affrontare. Mentre servono da 20 a 1000 anni per la formazione di un centimetro di suolo, le Nazioni Unite hanno stimato che il vento e l'acqua erodono l'1% del suolo del pianeta ogni anno. Generalmente è poco noto come l'allevamento di animali sia uno dei fattori che più contribuiscono all'erosione. Le notizie di agenzia riportano che questo divieto farà sì che aumenti il numero di animali allevati, anzichè a pascolo, in allevamenti intensivi, con mangimi coltivati appositamente. Ma questo di certo non risolve il problema, anzi! L'allevamento intensivo distrugge il suolo perchè la coltivazione di cereali per mangimi, necessaria a mantenere quest'industria, richiede moltissimo terreno coltivabile. È per questo che la terra arabile pro capite disponibile nel mondo continua a decrescere costantemente: è passata da 0,40 ettari per persona nel 1961 a 0,25 ettari nel 1999.
Per approfondimenti: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=211


Notizia 2:
POVERI SFORTUNATI CACCIATORI DI FOCHE!
Argomento: Pellicce
A questi poveri cacciatori di foche ne succedono proprio di tutti i colori, POVERINI: il 14 aprile una loro nave viene incendiata e distrutta, il 18 aprile 100 loro navi rimangono intrappolate tra i ghiacci, ora oltre 12 equipaggi sono stati prelevati dalle navi in cui si trovavano e le navi sono perse per sempre. Che sfortuna... Alcuni estratti di un paio di comunicati dell'associazione Sea Shepherd, fondata dal Capitano Paul Watson, che da anni lotta in mare contro i cacciatori, ci illustrano con grande efficacia la situazione.

Qui l'articolo completo: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=212


Notizia 4:
I FIGLI DI MADRI CARNIVORE SONO MENO FERTILI
Argomento: Salute/Ecologia della nutrizione
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction riporta come il consumo di carne bovina in gravidanza possa ridurre il numero futuro di spermatozoi del figlio. Gli studiosi dell'Università di Rochester hanno studiato la relazione tra vari parametri dello sperma di 387 uomini, e le abitudini dietetiche delle loro madri durante la gravidanza, nell'ambito dello Study for Future Families. A maggiori quantità di carne bovina assunte dalla madre corrispondevano le più basse concentrazioni di spermatozoi dello sperma. Il numero di spermatozoi, in particolare, risultava più elevato del 24% nei figli di quelle madri che avevano mangiato minori quantità di carne bovina.
Per approfondimenti: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=213

Notizia 5:
RISCHIO SICCITA'? MENO CARNE, E RISOLVIAMO ILPROBLEMA
Argomento: Salute/Ecologia della nutrizione
L'allarme siccità di cui si parla in questi giorni non è certo un problema solo italiano: la scarsità d'acqua, il sovrasfruttamento delle falde acquifere e il loro inquinamento sono uno dei più gravi problemi del nostro tempo. Un problema di cui molto si discute, ma troppo poco peso viene dato un aspetto: il consumo d'acqua (e il suo inquinamento) legato alle nostre scelte alimentari. "Eppure è proprio su questo aspetto che ciascun singolo cittadino può intervenire molto efficacemente", dichiarano gli esperti dl NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione. "Se pensiamo che per produrre un solo chilo di carne bovina si consuma tanta acqua quanta ne consuma una persona in un anno per tutte le sue necessità - bere, cucinare, lavarsi, fare il bucato, ecc. - è chiaro che la prima cosa da fare, per risparmiare davvero acqua, è diminuire i consumi di alimenti animali, privilegiando il consumo diretto di vegetali (cereali, legumi, verdura, frutta): come singola azione da compiere è la più potente in assoluto, molto di più di qualsiasi altra azione di risparmio il singolo cittadino possa compiere."
Per approfondimenti: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=218

Notizia 6:
IL 5 PER MILLE E LA VIVISEZIONE
Argomento: Vivisezione
Nel decidere a quali associazioni destinare il 5 per mille delle nostre tasse, occorre tenere conto, per quanto riguarda le associazioni, istituti, enti che si occupano di ricerca bio-medica, che la maggior parte di questi utilizza una parte rilevante dei fondi raccolti per finanziare la vivisezione. "Chiunque voglia evitare di donare il suo 5 per mille a una pratica non scientifica e non etica, come quelle della vivisezione, ricordi che quasi tutte le associazioni per la ricerca medica finanziano studi su animali" affermano i gestori di NoVivisezione.org, il portale dell'antivivisezionismo in Italia. "Lo stesso vale per tutte le facoltà a indirizzo biomedico, quindi anche le università non sono una buona scelta come destinatarie del 5 per mille".
Per approfondimenti: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=221

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