mercoledì 9 maggio 2007

38 mosse facili per salvare il pianeta

Navigando per il vasto mare di intenet (più che mare...oceano!), ho trovato questo articolo a cura di Paolo Virtuani sul corriere della sera.
Mi sembra interessante, e penso possa interessare anche voi lettori di "La Voce del Silenzio".

Gli allarmi per lo stato del pianeta e le minacce per il riscaldamento globale sono ormai quotidiani. Le nazioni e le organizzazioni internazionali partecipano a un vertice dopo l'altro per trovare soluzioni condivisibili che consentano di salvare il globo e garantire al contempo lo sviluppo economico (più o meno come salvare capra e cavoli). Ma cosa possiamo fare noi semplici abitanti della Terra, noi che viviamo in un Paese altamente sviluppato, cosa possiamo fare noi nella nostra vita quotidiana per evitare di aggravare le già elevate emissioni di gas serra (e non soffrire di sensi di colpa)? Ecco alcune semplici soluzioni: alcune veramente banali, altre un po' più complicate e nemmeno alla nostra diretta portata, ma sulle quali possiamo esercitare pressioni politiche ed economiche per modificare lo status quo. Più di tutto, però, conta una cosa: la consapevolezza che così non possiamo andare avanti ancora a lungo se non vogliamo mettere seriamente a repentaglio l'intero ecosistema. E, forse, l'unica vera soluzione, e quella del punto 38, senza dimenticare però le precedenti 37. Perché, come diceva Confucio: anche il viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo.

1. Trasformare il cibo in carburante
Il bioetanolo, ricavato da mais, soia, rifiuti urbani e altro, è il carburante del futuro. Il petrolio è il passato checché ne dicano gli arabi, Hugo Chavez e le compagnie petrolifere. Esistono però alcuni dubbi tra gli scienziati per la possibilità di diffondere nell'atmosfera altri composti potenzialmente tossici. Le auto che possono essere alimentate con questi combustibili sono già in produzione, ma non sono vendute in Italia, perché non esiste una rete di distributori pubblici. BIOETANOLO - Il maggior vantaggio del bioetanolo è la riduzione fino all’80% dell'anidride carbonica. Gli svantaggi sono un aumento dei consumi (circa il 30%) e una riduzione delle prestazioni. Può essere utilizzato come componente per benzine oppure per la realizzazione dell’Etbe (etere etilbutilico). Entrambi possono essere aggiunti alla benzina in miscela fino al 20%, o usati puri nei motori di tipo Flex, alimentabili a benzina, gpl e alcol.BIODIESEL - Il biodiesel è ricavato dall’olio vegetale dal quale è stata tolta la glicerina. Può essere usato puro solo in automezzi predisposti all’origine, oppure miscelato al gasolio (fino al 5%) su tutti gli altri veicoli. Permette di ridurre l’emissione di polveri sottili del 50% con prestazioni pressoché invariate rispetto al comune gasolio. BENZINA, DIESEL, GPL E METANO - I motori a benzina emetteno più ossidi di carbonio e idrocarburi incombusti di un diesel che, a sua volta, eccede in ossidi d’azoto e polveri sottili. L’emissione d’anidride carbonica dipende dal consumo di carburante: più è alto, maggiore sarà la CO2 emessa. A parità di cilindrata un diesel produce il 13% in più di anidride carbonica di un motore a benzina, ma avendo un consumo inferiore, offre le medesime prestazioni di un motore a benzina emettendo il 10% di CO2 in meno. A parità di consumo il Gpl emette il 10% in meno di CO2, il metano il 20% in meno.

2. La casa verde
Migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Il risparmio energetico potrebbe arrivare al 40% anche con accorgimenti semplici, come posionare tende pesanti in estate davanti alle finestra per evitare il riscaldamento dei locali o aumentare l'isolamento di porte e finestre. Il nuovo piano energetico del ministero dello Sviluppo prevede una detrazione fiscale del 20% (fino a un massimo di 200 euro) in caso d’acquisto di modelli non inferiori alla classe A+ entro il 31 dicembre 2007. Un frigorifero di classe A++ consuma 160 kWh all'anno (per una spesa di 50-60 euro di elettricità), mentre uno di classe C ne consuma 640 (per oltre 150 euro di spesa elettrica).

3. Cambiare le lampadine di casa
Scegliere lampadine a fluorescenza a basso consumo: costano di più, ma consumano MOLTO meno e durano MOLTO di più. Una lampadina a fluorescenza di 40 watt equivale a una lampadina normale a incandescenza di 100 watt. Va però effettuata una raccolta differenziata quando sono esaurite, perché le lampadine a fluoresenza contengono mercurio che non va disperso nell’ambiente. Inoltre non sono adatte a locali dove la luce si accende e si spegne di continuo. La loro luce è percepita come «poco naturale» e servono anche 5 minuti prima che si scaldino e forniscano la luce ottimale. Le lampadine a fluorescenza sono classificate in due classi: A (lunga durata) e B (media durata), mentre quelle a incandescenza si suddividono in E e F per le normali e in D per le alogene. Una lampadina di classe A dura in media 8 mila ore, a fronte di una a incandescenza che a fatica arriva a mille.RISPARMIO - Una lampadina fluorescente di classe A da 20 watt eroga una luminosità pari a mille lumen, ha una durata media di 8 mila ore e un prezzo d’acquisto medio di 10 euro. Durante la sua intera vita consuma 160 kWh, pari a una spesa di 25,6 euro d’elettricità. In totale, quindi, la spesa è di 35,60 euro. Una lampadina a incandescenza dura mille ore: ne occorrono dunque otto per coprire la medesima durata di una fluorescente. Con un prezzo d’acquisto medio di 0,50 euro, la spesa totale è di 4 euro. Per ottenere gli stessi lumen, inoltre, dovremo procurarci lampadine da 100 W, che in 8 mila ore consumeranno 800 kWh con un conto in bolletta di 128 euro e un costo totale di 132 euro. Acquistando una lampadina a basso consumo energetico, dunque, si risparmieranno 96,40 euro. Secondo Enel e Legambiente, sostituire cinque lampadine a incandescenza da 100 W con lampadine di classe A da 20 W porta a un risparmio di circa 70 euro all’anno.

4. Cambiare le lampadine dell'illuminazione pubblica
Risparmiare energia non dev’essere solo un’iniziativa personale. Il risparmio “pubblico” può essere superiore a quello “privato”. Fare pressioni sugli amministratori pubblici perché il risparmio energetico sia ai primi posti dell’agenda politica cittadina

5. Carbon tax
Nome inglese per una cosa semplice: più si inquina (emettendo anidride carbonica, quindi usando combustibili fossili), più si paga. Due i problemi: il parola “tassa” fa venire l’orticaria alla maggior parte della gente, l’industria (o la nazione) che rispetta le norme è penalizzata rispetto a quella che non li rispetta. Inoltre è facile trovare scappatoie legali e sopranazionali per aggirarla.

6. Piccolo è bello (ma non per viverci)
Le case grandi consumano più energia. Ma una piccola casa con una cattiva efficienza energetica, consuma più di una grande casa “verde”. Case “medie”, efficienti e “verdi” possono essere la soluzione, ma dipende dal mercato immobiliare. Non sempre lavare a mano i piatti è più conveniente della lavastoviglie, soprattutto se si possiede un boiler elettrico. Uno studio dell’Università tedesca di Bonn ha dimostrato che lavando a mano i piatti, si consuma quasi il doppio di elettricità e il 70% in più di acqua. In Italia i modelli più comuni consumano in media 1,45 kWh per ciclo di lavaggio, mentre una lavastoviglie di classe A si aggira attorno agli 1,05 kWh. Non tutti i programmi di lavaggio sono uguali: soltanto i cosiddetti «eco» fanno realmente risparmiare qualcosa. Altri tipi di lavaggio possono essere molto costosi e poco efficienti. Se la lavastoviglie lo permette, interrompere il ciclo prima che inizi l’asciugatura: si risparmia l’energia necessaria a scaldare l’aria, e i piatti si asciugano anche da soli.

7. Lava i panni in casa
Uno studio dell’Università di Cambridge ha dimostrato che il 60% dell’energia di un capo di abbigliamento è impiegato nel lavarlo e nell’asciugarlo. Inoltre la maggior parte dell’energia consumata dalle lavatrici non serve per il motore, ma per riscaldare l’acqua. Una maglietta in questo modo può «produrre» 4 kg di anidride carbonica durante il suo ciclo vitale. Quindi si consiglia di lavare in acqua calda ma non bollente (lavare a 60 °C al posto di 90 °C permette di risparmiare il 30% di elettricità, mettere in lavatrice solo grandi carichi, usare lavatrici a elevato risparmio energetico (quelle più recenti consumano il 75% di energia in meno di quelle vecchie), asciugare i capi all’aria. In questo modo le emissioni di CO2 possono essere ridotte del 90%. Una lavatrice di classe A, rispetto a una di classe C, consente di risparmiare il 35% di elettricità, il 47% di detersivo e il 50% di acqua.

8. Riciclare il sintetico
Il riciclo dei capi di abbigliamenti in tessuti sintetici riduce del 76% l’energia impiegata per produrne di nuovi e del 71% la conseguente emissione di gas serra.

9. Energia geotermica
Anche se non si è a Larderello (Pi), si può sfruttare l’acqua sotterranea a temperatura costante per riscaldare d’inverno e raffreddare d’estate le abitazioni. Il tetto e le terrazze degli edifici dovrebbero essere coperti da erba e piante facili da mantenere. A New York si stanno progettando edifici simili, specialmente destinati a negozi e uffici. In Europa gli edifici sono i maggiori divoratori d’energia (oltre il 40% del totale), utilizzata soprattutto per riscaldare le abitazioni. Una caldaia a condensazione permette un risparmio del 10–15% sulla bolletta del riscaldamento rispetto a quelle tradizionali a camera aperta o a camera stagna. Non sempre però è conveniente perché costa molto più di un modello comune. Una caldaia tradizionale da 24 kW, necessaria a scaldare una casa di 90 metri quadrati, costa tra i 600 e i 1.500 euro; una condensazione analoga da 1.500 a 2.600 euro. Però è possibile detrarre il 55% delle spese di sostituzione e d’istallazione della nuova caldaia. A questo si aggiunge la possibilità di ottenere l’Iva agevolata del 10%. Ma per ottenere la detrazione, la caldaia deve sostituire un precedente impianto. Se invece si costruisce una casa nuova e si decide per la caldaia a condensazione, lo Stato non rimborsa niente. Per aver diritto alla detrazione, occorre ottenere una certificazione energetica dell’edificio, spesso sostituita da un attestato di qualificazione rilasciato dal progettista dell’edificio, dal direttore dei lavori o dall’installatore della caldaia. Sostituire la caldaia e lasciare i vecchi termosifoni può non essere conveniente, perché lo scambio di calore acqua–fumi è piuttosto limitato, meglio sostituirli con i pannelli radianti o i ventilconvettori.

10. Abiti d'epoca
Dire “vintage” è più “cool”, ma tradotto in italiano il concetto è lo stesso. Quindi, non buttare via nulla perché dopo 30 anni gli abiti vecchi (ma DEVONO essere firmati) tornano di moda. E non si usano diserbanti e pesticidi per coltivare il cotone.

11. Catturare il carbonio
Se una delle cause del riscaldamento globale è l’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, un modo di risolvere il problema è catturare la CO2 e stoccarla sottoterra, magari in giacimenti esauriti di petrolio e gas. Nella classifica delle azioni utili è al secondo posto subito dopo la riduzione delle emissioni di CO2. L’unico problema (al momento) sono i costi: 50 dollari (37 euro) per tonnellata di CO2 catturata. Ma con lo sviluppo della tecnologia potrebbe scendere.

12. Lavorare vicino a casa
Non sempre si può fare, ma si può incentivare il telelavoro. Con i minori spostamenti casa-lavoro-casa si risparmia energia e non si inquina.

13. Utilizza i trasporti pubblici (Ma io aggiungo....vai in bicicletta! Non spendi soldi e ci guadagni in salute!ndr)
A patto però di usare autobus a basso tasso di emissioni. I trasporti contribuiscono per il 14% ai gas serra. Nell’Unione europea l’80% degli spostamenti avviene in auto, negli Usa l’88%. Una soluzione per un utilizzo razionale dei trasporti pubblici è creare corsie riservate nelle principali strade di collegamento ad alto scorrimento tra i paesi dell'hinterland e le grandi città.

14. Utilizza i conticorrenti e i pagamenti online
Si risparmia carta e quindi non si abbattono alberi. Senza contare il gas emesso dai camion e dalle navi per trasportare il legname per le cartiere. Uno studio di Javelin Strategy & Research ha stimato che se ogni famiglia americana pagasse i conti online, si eviterebbero 1,45 miliardi di tonnellate all’anno di rifiuti solidi e 1,95 milioni di tonnellate all’anno di gas serra.

15. Isolamento
Un metodo facile e semplice per risparmiare molta energia: isolare i tetti, evitare le perdite di finestre e porte per conservare il calore d’inverno e il fresco d’estate se si ha un condizionatore. In Svezia la legge non permette perdite di calore superiori a 60 kWh al metro quadrato all’anno. In Germania le perdite sono mediamente di 200 kWh. In Italia si raggiungono i 500 kWh. La perdita di calore può giungere fino al 10% dello spreco energetico totale di un’abitazione. Il consumo per il riscaldamento assomma al 30% della quota nazionale energetica. Se si adottasse lo standard svedese, si scenderebbe al 4%, con quello tedesco si toccherebbe il 12%. Per i lavori di «riqualificazione energetica» è prevista una detrazione del 55% fino a un massimo di 100 mila euro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2007. Medesime agevolazioni, ma fino a un massimo di 60 mila euro, sono previste per interventi su coperture, pavimenti e infissi.

16. Controlla l'etichetta
Scegliere prodotti realizzati e certificati con risparmio di energia in ogni occasione. Anche in hotel, scegliere quelli ecocompatibili. Per esempio un forno elettrico incide molto sulla bolletta elettrica. Meglio utilizzare un forno ventilato. Se non si stanno cuocendo dolci a pasta lievitata, evitare il preriscaldamento. Spegnere il forno in anticipo: il calore perdura e la cottura proseguirà fino a compimento, risparmiando elettricità.

17. Controllare le stufette
Le stufe, anche quelle piccole portatili, devono riscaldare l’ambiente. Spesso invece hanno uno scadente isolamento e... scaldano se stesse .

18. Mangia meno carne (e qua invece direi: non mangiarla neanche, ndr)
Non si tratta di diventare vegetariani, ma capire che i bovini da carne sono tra i principali responsabili tramite le loro deiezioni delle emissioni di metano, gas serra 23 volte peggiore dell’anidride carbonica, e di ossido di azoto (296 volte peggiore)
(.......sono io che aggiungo....ma con tutte le bombe che esplodono nel mondo...proprio i bovini vanno ad accusare???????ndr).
Più si consuma carne, più aumentano gli allevamenti. Nel mondo ci sono già 1,5 miliardi di capi di bovini e 1,7 miliardi di capi di ovini e caprini, e il loro numero è in costante crescita.

19. Abolire i sacchetti di plastica
Inquinano e per produrli si consuma molta energia.

20. Copiare la california
È la regione più “verde” del mondo. Nel 2050 le emissioni di gas dello Stato dovranno essere ridotte dell’80% rispetto a oggi. Ma anche in Europa possiamo fare tanto se si agisce in fretta.

21. Mangia cibo regionale
Favorire il cibo locale rispetto a quello che proviene da lontane nazioni. Trasportare prodotti alimentari “costa” molto in termini di produzione di gas serra. Inoltre si sostengono gli agricoltori e i gli allevatori locali, risparmiando sugli incentivi comunitari.

22. Pianta una siepe di bambù
Il bambù è elegante e cresce in fretta. Crescendo in fretta assorbe più CO2 di altri vegetali.

23. Volare dritto
Devono farlo le nazioni, le compagnie aeree e le autorità di controllo dell’aviazione. Più le rotte sono rettilinee, meno carburante si consuma. Lo scorso anno sono state riviste le rotte tra l’Europa e la Cina: i voli si sono accorciati di 30 minuti e si sono ridotte le emissioni di CO2 di 84.800 tonnellate all’anno. Unificare lo spazio aereo europeo come se fosse un “unico cielo” farebbe risparmiare il 12% di carburante. Inoltre le brusche discese degli aerei fanno consumare più carburante rispetto alle discese graduali.

24. Ridurre le tasse ai contribuenti verdi
Chi è più virtuoso sotto il profilo ambientale dovrebbe avere più incentivi fiscali. Il consumo annuo medio di un boiler elettrico si aggira sui 2.300 kWh (e il 25% del consumo è quando è in stand-by).

25. Fare un matrimonio verde
Se i propri invitati arrivano da lontano (e quindi emettono più gas serra), gli sposi potrebbero fare una donazione a un progetto di energia rinnovabile. Inoltre al ricevimento favorire cibi e bevande locali (vedi punto 22).

26. Lasciare la cravatta a casa
Non ha senso in estate vestirsi da “pesante” per andare in ufficio e, per evitare di sudare come fontane, alzare al massimo l’aria condizionata. E’ meglio vestirsi più leggeri e meno formali e lavorare in ambienti con temperature superiori.

27. Spegni gli apparecchi elettrici
La lucina rossa della tv non significa che è spento, ma che è in “stand-by” (attesa) e l’apparecchio continua a consumare corrente (inutile). Lo stesso vale per Dvd, radio, computer, lavatrici, lavastoviglie (fax, computer e stampanti negli uffici) e via dicendo. SPEGNETELI! Non vi costa nulla e vi fa risparmiare molta energia. Secondo il dipartimento Usa dell’Energia, il 75% di tutta l’energia elettrica consumata in una casa se ne va durante la fase di stand-by degli apparecchi.I decoder digitali, terrestri e satellitari in stand by consumano fino a 20 W costanti, cioè 175 kWh annui: come un frigorifero di classe A++. Se si vede per 5 ore al giorno la tv si consumato 180 kWh. Se uno schermo piatto Lcd consuma come un vecchio modello a tubo catodico o poco meno (da 80 a 120 W), un televisore al plasma tende a consumare molto di più.

28. Spegni le luci
Quando si esce da una stanza, spegnere la luce. Lo dicevano anche le nonne, molti lo dimenticano. I più “sbadati” potrebbero montare un sistema che spegne automaticamente la luce in una stanza (anche negli uffici) dopo un certo periodo di tempo in cui un sensore segnala che la stanza è vuota.

29. Non sprecare la carta
Favorire il consumo di carta riciclata per non abbattere alberi. Ogni tonnellata di carta risparmiata salva 19 alberi, e ogni albero assorbe 27 kg di inquinanti dall’aria. E si evita di sprecare 30 mila litri di acqua e 4.400 kWh di energia.

30. Ridurre le confezioni
I prodotti che si acquistano sono avvolti e/o confezionati in troppe cose, sia di carta che di plastica. Adesso anche le aziende se ne stanno accorgendo e iniziano a ridurre le confezioni.

31. Usa fertilizzanti naturali
Vale per chi ha un giardino, un orto, ma anche solo alcuni vasi di fiori sul balcone. I fertilizzanti chimici accelerano l’emissione di ossidi di azoto, che sono gas a effetto serra. Dare la preferenza a fertilizzanti naturali: per esempio il sangue di bue, il guano o il compost.

32. Auto piene
Emettono più gas serra cinque auto ciascuna con una persona a bordo, o un’auto con cinque persone? La risposta è evidente. Metterlo in pratica un po’ meno, forse potrebbe contribuire dare più incentivi al cosiddetto “car sharing” o “car pooling”, cioè andare al lavoro in più persone con la stessa auto. La Finanziaria 2007 incentiva il passaggio dalle auto Euro 0 ed Euro 1 a una più pulita Euro 4. Lo sconto è di 800 euro e il bollo di circolazione non si paga per due anni, che diventano tre se l’auto non supera i 1.300 cc di cilindrata o il nucleo familiare è di almeno sei persone, senza nessun’altra macchina in casa. Se si sceglie di acquistare un’auto a Gpl o metano, i vantaggi sono di 650 euro se la modifica al gas è effettuata dopo l’immatricolazione e di 1.500 euro se realizzata in fabbrica dal costruttore. Se l’auto ecologica non supera i 120 g/km di CO2, lo sconto complessivo sale a 2 mila euro. I bonus sono retroattivi e valgono anche per chi ha acquistato un’auto con i corretti requisiti tra il 3 ottobre e il 31 dicembre 2006, sempre che abbia rottamato una Euro 0 o 1 entro quindici giorni dalla consegna della nuova macchina.

33. Controllare le gomme
Pneumatici sgonfi fanno consumare più carburante. Una pressione corretta fa risparmiare più del 3%, la messa a posto del motore fa risparmiare il 4%, cambiare i filtri dell’aria il 10%. In pratica se con un litro di carburante si aumenta la percorrenza da 8,5 a 10,2 km, si emettono nell’atmosfera 90 kg in meno di CO2 ogni anno per auto.

34. Percorsi ottimali
Più strada si fa, più si brucia carburante. Controllate i vostri percorsi cercando la strada più breve, magari con i nuovi apparecchi satellitari stradali. A New York l’azienda di trasporti Ups nel 2004 ha proibito ai guidatori dei propri automezzi di girare a sinistra: il tempo di attesa per avere la precedenza faceva consumare ogni anno milioni di dollari in carburante. Nei primi tre mesi dell’anno l’Ups ha ridotto di mille tonnellate l’emissione di CO2 solo nella città di New York.

35. Piantare alberi (non)fa sempre bene (...???...)
Un albero assorbe nell’arco della sua esistenza fino a una tonnellata di anidride carbonica. Quindi in teoria chi pianta un albero non sbaglia mai. In realtà si è visto nei climi temperati piantare alberi fa aumentare il riscaldamento globale, perché il calore che le foglie verde scuro assorbono è maggiore del carbonio che respirano. Quindi è meglio non esagerare, e piantare invece gli alberi nei climi tropicali.

36. Bruciare carbone ma con giudizio
Se si è costretti a un riscaldamento a carbone (orrore!), bisogna sapere che la metà del calore generato è assorbito dalla combustione stessa per mantenersi attiva. Meglio allora bruciare il carbone nelle centrali elettriche nei nuovi impianti di co-generazione, dove il calore in eccesso viene utilizzato per il riscaldamento domestico e per usi industriali. In Cina gli impianti a carbone a co-generazione evitano di immettere nell’aria 90 milioni di tonnellate all’anno di CO2.

37. Noleggiare auto verdi
Quando si va in vacanza non bisogna lasciare a casa la propria coscienza ecologica. Se si decide di noleggiare un’auto, dare la preferenza a quelle ad alimentazione ibrida o a biodiesel.

38. Cambia stile di vita
Consumare di meno, vivere semplicemente, condividere di più. Lo diceva S.Francesco nel XIII secolo e Budda ancora prima. Anche senza abbandonare il mondo, entrare in un monastero francescano o buddista, il cambiamento del proprio stile di vita in uno più sobrio è la chiave per evitare guai nel futuro prossimo che coinvolgono tutta l’umanità (anche perché le risorse petrolifere stanno finendo). Dopo il secolo della soddisfazione dei propri (finti) bisogni più sfrenati (“spendi-godi-inquina-e-fregatene”, deve diventare di moda nel XXI secolo la filosofia del “consumatore-consapevole-minimalista”. Non è compatibile con la crescita costante dell’economia? Le dottrine economiche non sono il Vangelo. Le si cambino per renderle compatibili con le nuove esigenze planetarie.

E con questo ultimo punto l'articolo finisce.....
Ora penso...l'avete sentita anche voi la puzza di politica?
E' nascosta...molto nascosta....MA C'E'!
Avete per caso letto qualcosa sull'inquinamento causato dalle guerre? E l'inquinamento da petrolio? Per non parlare di mille e mille altre cose che sono state taciute....appositamente a scopo di lucro ovviamente!
Quindi...pensateci bene a quello che veramente può giovare all'universo.
Devo comunque aggiungere che alcune idee sono carine.

Lascio qui un elenco (anche questo discutibile...come ogni cosa) che ho trovato in un libro che sto leggendo:

Morte ai supermarket
Impasta il pane
Suona l'ukulele
Apri il salone del villaggio
Ogni azione è futile
Piantala di frignare
Fai musica
Smetti di consumare
Inizia a produrre
Tornatene in campagna
Schiaccia l'usura
Accogli la bellezza
Scegli la povertà
Lunga vita allo scalpello
Ignora la Stato
Le riforme sono inutili
Lunga vita alla vanga
Lunga vita al cavallo (....)
Lunga vita alla penna d'oca (...stilografica...)
Ama il tuo prossimo
Sii creativo
Libera lo spirito
Scava la terra
Produci concime
La vita è assurda
Noi siamo liberi
Sii felice

.Tom Hodgkinson "La libertà come stile di vita".

5 commenti:

Marta ha detto...

felice..sempre felice...
lo specchi spaventa così tanta gente...
lo specchio per la gente che di rutine ne fa una vita lo ritiene rutine, pensa di conoscersi per bene...e dio credo sia impssibile conoscere il proprio ego anche minimamenti, figuriamoci poi così bene...

Anonimo ha detto...

Questo ultimo pezzo mi ricorda una canzone dei Cccp! ;)

Anonimo ha detto...

Domanda stupida,ma..il tuo nome??

Marta ha detto...

certo non sarà una splendida immagine, quella della bottiglia in battahlia...
ma come dici tu, chi non lo è?..
eppure m'immagino la bottiglia colorata, con il resto dello sfondo e delle cose in bianco e nero....e lei li, colorata...che lotta perchè ci sia un minimo di pace, dentro e fuori di lei...

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good