lunedì 23 aprile 2007

Commercio di pellicce: cani e gatti brutalmente scuoiati vivi


Ogni anno nella sola Cina oltre 2 milioni i gatti e cani vengono allevati in terribili condizioni per essere poi brutalmente uccisi, scuoiati vivi, spogliati delle loro pelli e pellicce mentre sono ancora coscienti, i movimenti del corpo e degli occhi sono evidenti, il cuore continua a battere per 5-10 minuti dopo la scuoiatura, tutto ciò è ampiamente documentato dalle indagini contenute nel “Rapporto sull’industria cinese della pelliccia” di Care for the Wild. Occorrono circa 10-12 cani per confezionare una pelliccia, molti di più se vengono utilizzati i cuccioli; 24 sono i gatti utilizzati per una pelliccia. Animali randagi o sottratti ai legittimi proprietari vengono tenuti in condizioni disumane fino al momento dell'uccisione praticata con metodi estremamente cruenti. Una storia a lieto fine è la vicenda dei 400 gatti destinati al mercato delle pellicce e salvati dalle associazioni protezioniste in Cina ma per tutti gli altri il massacro è violento e spietato, senza alcuna possibilità di salvezza.L’OIPA, in collaborazione con i Delegati esteri, le Leghe Membro OIPA Internazionale e le Associazioni Protezioniste cinesi, ha realizzato un’accurata documentazione sulla produzione di pellicce in Cina, Paese in cui i controlli sono pressoché inesistenti.http://www.oipaitalia.com/index_pellicce_canegatto.html
Buone Notizie!!!
Nel 2006 l’OIPA aveva predisposto una Lettera-Petizione indirizzata a Markos Kyprianou - Commissario per la Salute e la Protezione dei consumatori, al fine di esortarlo ad introdurre una proposta per il bando alle importazioni, esportazioni, vendita di pellicce di cane e gatto così da tutelare i consumatori in quanto, non solo alcuni giocattoli per bambini confezionati con tali pellicce presentano elevati livelli di tossicità, ma le etichette su prodotti in pelliccia importati dall’Asia spesso si sono rivelate inesatte o fraudolente. Un suo intervento era vitale per porre fine alle sofferenze di milioni di animali vittime di questo cruento commercio.In seguito ad un riscontro positivo alle richieste sottoposte al Commissario la petizione fu chiusa.
Nel Novembre 2006 la Commissione europea è scesa in campo contro le pellicce ricavate da animali domestici ed il commissario Markos Kyprianou ha presentato una proposta di direttiva per mettere al bando le importazioni, le esportazioni e la vendita di pellicce di cane e gatto, di fattura prevalentemente cinese, all’interno dell'Unione Europea. La proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio è destinata a vietare la commercializzazione, l'importazione nella Comunità e l'esportazione da quest’ultima di pellicce di cane e di gatto e di prodotti che le contengono. Essa stabilisce inoltre prescrizioni in materia di informazione volte a garantire che gli Stati membri si scambino dati relativi ai nuovi metodi diidentificazione e li trasmettano poi alla Commissione. Spiegando la proposta della Commissione, Markos Kyprianou aveva dichiarato: “Dai consumatori europei abbiamo ricevuto un messaggio forte e chiaro. I cittadini ritengono inaccettabile che cani e gatti siano allevati per diventare pellicce e non vogliono che prodotti contenenti questo tipo di pellicce siano venduti sul mercato europeo. Grazie al divieto proposto in tutto il territorio comunitario, i consumatori avranno la certezza di non correre il rischio di comprare inavvertitamente prodotti contenenti pellicce di cane o di gatto”.
L'iniziativa di Bruxelles fa seguito alla grande indignazione delle associazioni protezioniste e dei consumatori europei che hanno chiesto ripetutamente – attraverso petizioni ed e-mail inviate alla Commissione e al Parlamento Europeo per un totale di oltre un milione di firme – l’adozione di provvedimenti per contrastare il fenomeno.
L’OIPA recependo le proteste dei cittadini indignati davanti a così tanta crudeltà aveva predisposto inoltre una petizione scritta al Parlamento Europeo per chiedere un intervento urgente al fine di sostenere misure atte a proibire l’importazione, l’esportazione e il commercio di prodotti realizzati usando pelliccia di cane e gatto, all’interno dell’Unione Europea.
Dopo lunghi anni di campagne di sensibilizzazione l'Unione europea ha deciso di rompere gli indugi e fermare questa pratica crudele.“Il commercio di pellicce di gatto e cane è una pratica più comune di quello che la gente pensa e molti consumatori non ne sono a conoscenza. Grazie ai video forniti dalla Human Society International sappiamo che la maggior parte dei prodotti provengono dall'Asia, in particolare dalla Cina”, ha commentato l’eurodeputato britannico Struan Stevenson.Spesso gli animali vengono scuoiati vivi, le loro pelli sono presenti sul mercato europeo non solo sotto forma di giocattoli ma anche come giacche e accessori vari. É grazie all’etichette con nomi di animali immaginari come Gae-wolf, Sobaki, Asian Jackal, che i consumatori vengono ingannati sulla vera origine del prodotto, ha precisato Stevenson. Poiché le pellicce di cane e di gatto sono inoltre più economiche di altri tipi di pelliccia e possono sostituire tipi più costosi di pelliccia esiste un incentivo per pratiche sleali o fraudolente in relazione ai prodotti di pellicceria, compreso il ricorso a un’etichettatura fraudolenta o ingannevole e ad altre pratiche intese a nascondere la vera natura o origine del prodotto. In seguito ad una lunga campagna di sensibilizzazione durata 7 anni durante la quale 5 Stati membri hanno messo al bando simili prodotti e la maggioranza degli eurodeputati aveva firmato una dichiarazione scritta per chiedere un divieto al commercio di pellicce di cane e gatto, l'Unione Europea è intervenuta per fermare definitivamente questo commercio. Molti Stati membri hanno già introdotto specifiche norme in materia; la proposta di regolamento europeo punta a creare un approccio armonizzato tra i diversi stati europei e a definire un quadro normativo chiaro, permettendo allo stesso tempo di rimuovere ostacoli inutili nel mercato interno. Recentemente anche Stati Uniti e Australia hanno provveduto a bandire queste pellicce. La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori in data 12 Aprile 2007 ha approvato un bando totale a livello europeo del commercio di pellicce di cane e gatto.“Vogliamo vedere il divieto del commercio delle pellicce di cane e gatto come un primo passo verso misure addizionali contro il commercio di altre pelli e pellicce, ad esempio quelle di foca" ha commentato l’eurodeputato Eva-Britt Svensson.
Ora il voto finale a fine Maggio durante l’assemblea plenaria che si terrà a Strasburgo.
Il voto del 12 aprile 2007, che è legalmente vincolante, segue alle petizioni, per un totale di un milione di firme presentate da cittadini attraverso tutta l’Unione Europea.

Paola GhidottiOIPA International Campaigns Director


RAPPORTO SULLE PELLICCE DI CANE E GATTO DI STRUAN STEVENSON, MEMBRO DEL PARLAMENTO EUROPEO

“Lo scandaloso uso delle pellicce di cane e gatto”

L’amato cane o gatto seduto accanto ai vostri piedi può non essere l’unico cane o gatto che possiedi. Controlla il tuo guardaroba e la scatola dei giochi dei tuoi bambini. Puoi essere inconsapevole proprietario di pelliccia di cane di gatto proveniente dall’Asia.Ogni anno più di 2 milioni di gatti e cani sono uccisi principalmente in Cina (ma anche in Tailandia e nelle Filippine) solamente per la loro pelliccia e le loro pelli. Allevati in miserabili condizioni e uccisi sia con coltellate o con impiccagione, queste tristi creature diventano poi lunghi cappotti, ornamenti in pelliccia sui maglioni o fodere per stivaletti da sci e guanti, statuette realistiche di gatti che dormono, ferma capelli e ospiti di altri oggetti. Deliberatamente male etichettati con nomi fittizi quali "Asian wolf, corsac fox, Asian jackal" o senza nome del tutto o tinti con colori luminosi per apparire finta pelliccia o colorati per apparire pelliccia più accettabile, pastori tedeschi, golden retrievers e razze miste muoiono giornalmente per un affare che costituisce questa disgustosa frode ai consumatori.Più di 2 anni fa, gli investigatori della Humane Society of the United States/Humane Society International, la più grande organizzazione per la protezione degli animali in America condusse un’indagine segreta in Asia per tracciare l’allevamento e la macellazione di queste indifese creature.Il video lasciò senza parole i reporters che lo videro. In un caso, un pastore tedesco legato con un laccio metallico a Harbin in Cina, scuoteva la coda, senza rinunciare alla speranza nel suo futuro finché fu pugnalato a morte. Prima che fosse morto, il macellaio ha iniziato a scuoiarlo.In un’altra ripresa, gatti dentro una gabbia guardavano con orrore un gatto è impiccato all’interno della gabbia, davanti ad altri animali. In altre terribili scene, gli investigatori hanno documentato magazzini della grandezza di un campo da calcio, stipati fino al soffitto con approssimativamente dalle 50,000 alle 100,000 pelli di gatto in riserve di sottoprodotti in Cina.Come risultato di questa coraggiosa indagine, il Congresso degli Stati Uniti ha proibito l’importazione e l’esportazione di pelli e pellicce di cane e gatto. Questa perdita di un mercato maggiore, ha spinto i mercanti asiatici a indirizzare le loro energie sulla scena europea (la Russia è il solo altro mercato per il commercio di pellicce di cane e di gatto). Questi articoli sono ovunque. Nelle Ramblas in Spagna gli investigatori hanno acquistato pelliccia che sottoposta a test forensi è risultata pelliccia di gatto. Nei mercati nei Paesi Bassi, “Bont voor Dieren” (un gruppo olandese a protezione degli animali) ha comprato un maglione con un ornamento in pelliccia, col test del DNA si scoprì che era cane. Un cerchietto rosso per i capelli era anche lui di cane come pure una statuetta che rappresentava un gattino mentre stava dormendo. In Austria, la pelliccia di gatto è venduta nei negozi omeopatici con presunte caratteristiche di avere un campo elettromagnetico che aiuta gli artrite. A Copenhagen, Danimarca, la pelliccia di cane era venduta in negozi di arti. In Francia, la polizia di Nanterre facendo incursione in un magazzino trovò pelli di gatto seppellite sotto un mucchio di pelli assortite di altri animali. In un altro caso in Francia, il servizio veterinario scoprì 1,500 pelli di gatto provenienti dalla Cina possedute da un commerciante intenzionato ad esportarle per la fabbricazione di giocattoli. In Germania, gli investigatori della Humane Society comprarono cappotti realizzati interamente con pelliccia di cane. I commercianti cinesi si sono vantati con gli investigatori che loro usano le pelli di cane anche in calzature e borsette per l’Europa!Giochi masticabili in pelle greggia sono il divertimento preferito dei cani. Gli investigatori della Humane Society scoprirono che bastoncini masticabili provenienti dalla Tailandia possono contenere pezzetti di pelle da una varietà di animali, inclusi i cani!Il 27 Novembre, il ministro svedese dell’Agricoltura durante un incontro del Consiglio Europeo dell’Agricoltura richiese una proibizione completa nell’Unione Europea dell’importazione, esportazione e vendita di pelliccia e pelli di cane e gatto. Sostenitori di questa richiesta furono i ministri della Germania, Italia, UK, Francia, Danimarca, Grecia, Austria e Olanda. Questa è chiaramente una maggioranza pesante. Eppure, il Commissario Europeo David Byrne continuava a sostenere che questa non è una questione che l’EU deve controllare. Spetta ai singoli Paesi proibirlo, lui sosteneva.Non credo che sia esatto. Il Attorney General danese ha mandato una lettera a Byrne indicando che crede che sia una questione ampiamente di competenza UE. Io sostengo fortemente questa veduta sulla base che il commercio di pelliccia di cane e gatto rappresenta un’imponente frode ai consumatori, e come tale l’UE ha l’autorità nel mercato interno di proibire l’esportazione, importazione e vendita di questi prodotti. I consumatori sono ignari di quello che potrebbero comprare e quindi possono inavvertitamente alimentare un commercio che uccide milioni di animali e arricchisce le tasche di questi vigliacchi commercianti.Mentre l’Italia ha proibito queste vendite e le legislature della Francia e Svezia stanno considerano la questione, questa deve essere indirizzata su una larga base nell’UE a causa dei confini porosi e la facilità con cui questi articoli si fanno strada da Paese a Paese. Un bando completo nell’UE terminerà questo commercio. Nient’altro lo fermerà.

Struan Stevenson MEP


ARTICOLO SULLE PELLICCE DI UN INVIATO IN CINA

Il giornalista Simon Parry è entrato in un allevamento di pellicce a Guanhu Town in Cina e ha scritto un rapporto su quello che ha visto.Lo riportiamo integralmente, nella traduzione di Paola Ghidotti (Responsabile relazioni internazionali dell’OIPA)
"La nostra pelliccia di coniglio è molto richiesta in Inghilterra. Non riusciamo ad uccidere ad abbastanza.... ne siamo molto felici"Articolo tratto da “Mail on Sunday”, 3 luglio 2005.Simon Parry inviato a Guanhu Town, Cina.(Titolo originale dell’articolo: Our Fur is in great demand in England. We can’t kill enough… we are very happy)
Seduto nel ristorante più elegante della città in cui è cresciuto il figlio di un allevatore, l’uomo conosciuto come Rabbit King, il Re dei Conigli di Jiangsu alza un bicchiere di vino di riso e propone un brindisi agli amanti della pelliccia che lo hanno aiutato a guadagnare la sua fortuna. “Ai miei amici in Inghilterra”, sorride radiosamente.L’anno scorso un milione di conigli sono stati uccisi per la loro pelliccia nell’allevamento di Tan Jiyou nella città di Guanhu Town, nella Provincia di Jiangsu, il più grande del genere, nel Paese. Quest’anno, si aspetta di ucciderne intorno ai 2 milioni mentre i suoi operai cercano di stare al passo con la richiesta dell’industria della moda.Nelle 2 ore che il 43 enne signor Tan si concede per un banchetto all’ora di pranzo, più di 600 conigli sono stati macellati e scuoiati nel suo allevamento, a mezzo miglio di distanza, producendo sufficiente pelliccia per adornare i polsini e colletti di circa 50 giacche da donna.“La nostra pelliccia va dappertutto nel mondo ma c’è una domanda molto forte in Inghilterra e in Russia”, disse il signor Tan, si rimpinza da una scodella di carne di coniglio cotta al vapore, non certo un piatto abbondante a Guanhu, grazie al suo allevamento. “Non possiamo stare al passo con la domanda. Ne siamo molto felici”. Se in Gran Bretagna compri una giacca con un ornamento in pelliccia di coniglio, dove la domanda di pelliccia è triplicata negli ultimi 3 anni, c’è una buona possibilità che l’ornamento provenga dall’allevamento del signor Tan. In Gran Bretagna non ci sono allevamenti di animali da pelliccia grazie alla legislazione entrata in vigore nel 2003 – ma non ci sono restrizioni all’importazione, a meno che provenga da una specie in pericolo. La pelliccia deve solamente passare attraverso la Dogana. Questo si applica anche alla pelliccia di cane e di gatto.Tre quarti dei vestiti con decorazioni in pelliccia venduti in UE utilizzano pelliccia proveniente dalla Cina e il minuto ma energico signor Tan è uno dei più grandi giocatori nel mercato. L'origine della pelliccia è spesso offuscata. Un indumento confezionato Italiano porterà un'etichetta che dice solo “Made in Italy”, anche se la pelliccia proviene da 5.000 miglia lontano, da allevamenti cinesi non regolati.
I conigli dell’allevamento del signor Tan vengono al mondo a centinaia di migliaia, per vivere brutalmente vite corte e cupe prima della macellazione per alimentare i mercati occidentali della pelliccia ed i mercati cinesi e giapponesi della carne. Sono mantenuti in gabbie comprimenti e senza luce, nemmeno senza spazio per girarsi su se stessi, accatastate sei per fila, dentro capanni con tettoie metalliche. A un’età compresa tra tre e sei mesi, sono appesi per le zampe ad un gancio, sui ganci di un nastro trasportatore prima che le operaie li afferrino per gli orecchi e taglino le loro teste con grosse forbici. I conigli scalciano e si contorcono per alcuni secondi dopo la decapitazione, sono scuoiati e affettati da un secondo operaio a poca distanza dal nastro trasportatore.Vicino al mattatoio, il signor Tan ha fatto dipingere un gigantesco murale raffigurante conigli che giocano liberamente nei verdi campi, vicino ad un'idilliaca pagoda. La Cina, la più veloce crescente economia al mondo, ha incassato spettacolarmente durante la crescente richiesta di ornamenti in pelliccia di coniglio e di stivaletti come quelli indossati da Coleen McLoughlin, fidanzata di Wayne Rooney, - imprenditori astuti come il signor Tan stanno raccogliendo ricche ricompense. Sette anni dopo avere rinunciato al suo lavoro in una fabbrica gestita dallo Stato, per approfittare delle terre a poco prezzo distribuite che il governo comunista della Cina stava distribuendo per rilanciare l'industria rurale della pelliccia, il RE del coniglio ora è ricco oltre i suoi sogni più selvaggi. In una città di 50.000 abitanti dove molta gente ancora guida la bicicletta e dove un coltivatore guadagna a GBP 250 l’anno, il signor Tan guida una nuova Audi A6 con un sistema del suono della musica da cui esce musica pop giapponese, indossa vestiti alla moda e il prossimo anno manderà suo figlio più anziano all'Università nel Regno Unito. Il signor Tan – indossa scarpe nere luccicanti di cuoio blasonate con l’emblema del coniglietto di Playboy - insiste che ha ripartito ampiamente la sua buona fortuna. Sessanta per cento dei conigli uccisi nella sua azienda sono allevati per soldi, da povere famiglie locali di allevatori, come quella in cui è cresciuto, come lui dice. Ogni mattina, dozzine di motociclette e di camion colme di gabbie riempite all'eccesso con cuccioli di coniglio arrivati all'azienda del signor Tan, gli animali disorientati, combattono per l’aria e si danno calci a vicenda. Gli operai del signor Tan stanno pronti con il piatto della bilancia per consegnare qualche penny per ciascuno degli animali. “E’ molto vantaggioso per loro perché possono fare molti più soldi dai conigli che dall'agricoltura”.Indicando la strada principale, con il suono del chiasso delle motociclette e delle automobili giapponesi, il 43 enne signor Tan ha detto: “Dieci anni fa, non c’era niente qui. C’era una povera città di allevatori e di biciclette. Ora siamo una ricca città”. La moglie di un allevatore che va in bicicletta a Guanhu con una gabbia piena di conigli da vendere ha detto: “Dieci anni fa, la gente in Cina uccideva i conigli soltanto per la loro carne e gli unici conigli che si vedevano erano quelli che vivevano selvaggi nei campi”.“Oggi, sono tutti in gabbia e gli allevatori li vendono per la loro pelliccia. Tutto lo stanno facendo. La Cina ha la popolazione umana più grande al mondo. Presto avrà anche la popolazione di conigli più grande al mondo”.È un modello che è stato ripetuto attraverso la Cina orientale e settentrionale, in cui migliaia di allevamenti di animali da pelliccia sono nati nell'ultima decade, grazie a un’accurata iniziativa governativa per sfruttare la rinata popolarità della pelliccia nel mondo occidentale.
Il partito comunista che vede l'agitazione rurale come la più grande minaccia ai suoi 56 anni di potere, brama di arricchire le relative povere retro terre conquistando il proficuo commercio internazionale della pelliccia, precedentemente dominato dal Nord Europa e dalla Russia. Nello stesso modo in cui ha assunto la direzione dell'industria globale degli indumenti, la Cina sta afferrando il commercio della pelliccia per la gola, vendendo a minor prezzo dei rivali, con una irresistibile combinazione di lavoro a basso costoso, generose sovvenzioni del governo e una mancanza di regolamentazioni.
Proponendomi come commerciante di pelliccia, ho visitato gli allevamenti, fabbriche e mercati ed ho trovato uno sviluppo commerciale efficiente, che coinvolge milioni di allevamenti attraverso la Cina settentrionale ed orientale. Sono scene torve che né i compratori di moda né le aziende che producono i cappotti con ornamenti in pelliccia per il mercato britannico vedranno mai.
La pelliccia dalla Cina è comprata solitamente attraverso le società di commercio basate a Hong Kong, a centinaia di miglia da dove gli animali vengono allevati e macellati. I conigli sono soltanto una piccola parte della rivoluzione che sta percorrendo la Cina rurale.L'allevamento delle volpi, visoni, procioni e dei gatti selvatici sta generando una nuova via d'uscita dalla povertà per gli allevatori in questa nazione con 1.3 miliardi di abitanti. Negli allevamenti cosparsi intorno a Linyi, cupa città industriale del nord-est, nella Provincia di Shandong, gli allevatori dividono il loro tempo fra l’aratura dei campi, lavorare il terreno per la semina e l’allevamento di visoni, volpi e procioni per pelliccia. Un coltivatore fiero ha mostrato come durante gli ultimi due anni ha girato i frutteti non redditizi che circondano il suo podere in una città di gabbie in cui alleva volpi e procioni in spazi molto piccoli. Le mamme-volpi erano tenute in gabbie maleodoranti insieme ai cuccioli, nutriti 2 volte al giorno con ciotole di grigia brodaglia. Nelle vicinanze, procioni e volpi argentate mostravano segni di profondo malessere, sbattendo ripetutamente le loro teste contro sbarre delle gabbie in filo metallico, dove sono nati, e dovranno vivere fino all’età di circa 4 mesi, quando saranno uccise per la loro pelliccia. In una gabbia, ad un angolo della recinzione, una giovane volpe mamma si leva in modo protettivo davanti al corpo senza vita di un cucciolo di un mese, le sue zampe coperte in mosche ciondolano attraverso la parte inferiore della gabbia. La pelliccia di molti degli animali di questo allevamento è acquistata dal nuovo complesso di Cuiwang Fur Company, nei dintorni di Linyi. Fino a 1000 pelli di animali sono lavorate lì ogni giorno prima di essere portate al mercato di Chongfu, a un giorno di guida, vicino a Schanghai.Ma Hongtu, soprintendente nell'impianto di lavorazione dove le pelli animali sono chimicamente trattate, dice: “Non vediamo mai i compratori. Le pellicce vanno al mercato dove i commercianti le comprano all'ingrosso, non sappiamo dove finiscono, salvo che molte vanno in Europa e in Giappone.Non abbiamo mai visto prima occidentali, voi siete i primi a venire qui. Ma a volte i loro rappresentanti vengono. L'anno scorso abbiamo avuto un compratore a nome di qualcuno in Gran Bretagna ed hanno comprato 10.000 pelli di coniglio in un solo colpo”.Il cuore battente del nuovo commercio della pelliccia in Cina è Chongfu - una città di 100.000 abitanti, 100 miglia fuori da Schanghai - dove un mercato all'ingrosso della pelliccia è stato installato quattro anni fa. Ora è il mercato della pelliccia più grande in Cina, con un giro d'affari valutato intorno ai GBP 130 milioni soltanto durante l’anno scorso. Chongfu, che ha visto la sua economia in rapida ascesa, come centinaia di fabbriche di indumenti specializzate in ornamenti in pelliccia, avviate vicino al mercato, ora si denomina “Mondo Cinese della Pelliccia”.
Più di 500 commercianti, alcuni che viaggiano fino a 1.250 miglia per vendere le loro pellicce, mettono in mostra migliaia di pellicce di animali allevati in cattività. Nelle vie che corrono attraverso il mercato, motocicli e camion corrono avanti e indietro attraverso centinaia di pelli di procione, volpe e coniglio stese al sole ad asciugare. I vasti tabelloni sulla polverosa strada principale che conduce al mercato, nonostante le temperature in estate salgano a 40C (104F) e oltre, espongono immagini di bionde donne occidentali avvolte in cappotti di pelliccia, contro uno sfondo di contesti alpini nevosi.
Porgendo la pelliccia di una volpe grigia, l'animale usato da Jennifer Lopez nella sua controversa collezione di moda, il commerciante Wu Zhenyu, 55 anni di Liaoning proveniente dalla Cina settentrionale, dice: 'Attendiamo fino alla parte più fredda dell'inverno per uccidere le volpi, quando la loro pelliccia è più spessa. Quando le uccidi, la cosa più importante è assicurarsi di non danneggiate la pelliccia. Alcuni allevatori le uccidono con l'elettrocuzione ma molti altri colpiscono le volpe fino alla morte utilizzando un bastone di bambù.' Alla domanda se ritenesse crudele picchiare le volpi fino alla morte, ride, scrolla le spalle e dice “La persone si uccidono tutti i giorni, non è crudele?”.I prezzi qui si contrappongono acutamente con quelli elevati messi sui cartellini di cappotti in pelliccia e giacche nelle boutiques di moda occidentali. Per 500 yuan (GBP 34) puoi comprare una pelliccia intera di volpe argentata. La pelliccia di un gatto di montagna maculato si vende per 260 yuan (GBP 17) mentre una pelle di coniglio si vende per 18 yuan (GBP 1.20).
L'esplosione del mercato cinese della pelliccia ha causato così tanta preoccupazione fra i sostenitori dei diritti degli animali che PETA, People fot the Ethical Treatment of Animals, ha installato un ufficio a Hong Kong per controllare il commercio. “Il problema è che la Cina non ha una politica a protezione degli animali. Gli animali non hanno protezione” ha detto Jason Baker, direttore PETA per Asia-Pacifico. “C’è manifesta crudeltà negli allevamenti di animali da pelliccia attraverso tutta la Cina. Non è regolato e sta girando fuori dal controllo”. Il sig. Baker ha detto che la Cina ora è l'esportatore principale di pelliccia al mondo ma gli animali sono mantenuti in spaventose condizioni. 'Dovete soltanto guardare le immagini dei mercati di animali che sono venute fuori durante lo scoppio di SARS nel 2003 per vedere come gli animali sono trattati in Cina, ha detto: “Non ci sono buoni allevamenti di animali da pelliccia, da nessuna parte nel mondo, ma in Cina sono eccezionalmente riprovevoli e la nostra prova suggerisce che stanno diventando peggiori. C’è una mancanza totale di regolamentazioni e una mancanza di desiderio da parte del governo di migliorare la situazione”.Un collega sostenitore in questa campagna Andrew Butler dice che PETA ha avuto un certo successo nella persuadere alcuni depositi a non immagazzinare pelliccia, ma ci sono ancora molti che lo fanno. “Alcuni anni fa potevate trovare la pelliccia a Zara, Mango e Selfridges, ma ora hanno cessato di commerciare in pelliccia”. “Liberty, Joseph e Atlantic Fashions commerciano ancora in pelliccia di coniglio”.L’acquisto della pelliccia di coniglio ha conseguenze ancor più nocive, come più e più della pelliccia sul mercato mondiale proviene da zone inaccessibili della Cina. “In Cina c’è una prosperosa, spaventosa, crudele industria di pelliccia di cane e gatto, molta della quale spesso è etichettata erroneamente come pelliccia di coniglio prima dell'esportazione ai mercati occidentali”, ha detto il signor Baker. “Senza i costosi test del DNA, è potenzialmente impossibile sapere esattamente che genere di animale state indossando, se scegliete di comprare una pelliccia. Se realmente vi preoccupate per gli animali e desiderate assicurarvi che non state prendendo una pelliccia che proviene da un allevamento cinese, l'unica cosa da fare è comprare una giacca senza ornamenti in pelliccia”.PETA ed altri gruppi di protezione degli animali sperano che l’avvicinarsi delle Olimpiadi 2008 di Beijing giri gli occhi del mondo verso ogni aspetto della vita cinese e li stimoli a introdurre un’efficace legislazione a protezione degli animali.
Al Re del Coniglio di Jiangsu, nel frattempo, non importa nulla di tali riflessioni. È preoccupato con le economie di scala e come può uccidere e scuoiare abbastanza conigli per stare al passo con la domanda in un mercato sempre più competitivo.“Tutti desiderano i miei conigli”, dice con un sospiro mentre considera come organizzare la logistica per provare a raddoppiare la produzione per la fine del 2005. “Per me è così duro tenere il passo”.

Fonti: OIPA


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie. Paola

Anonimo ha detto...

Thanks for posting, I like this blog!

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